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Siamo di fronte ad un romanzo elaborato in un contesto storico della vita italiana di metà Ottocento, in cui l’autrice di Barolo ha avuto la bravura di far convivere una storia nata dalla sua fantasia, con alcuni fatti realmente accaduti in quel periodo. Il tutto ruota intorno alla figura di una figlia illegittima del re Vittorio Emanuele II, nata da un rapporto segreto con una giovane suora di clausura. La bimba verrà staccata dalla madre e affidata a una nobildonna, e con il passare degli anni verrà a sapere di essere la figlia illegittima del re. Questa scoperta, dapprima sconvolgente, le darà la forza di arrivare a conoscere e a farsi conoscere dal suo augusto genitore e a vivere come una vera e propria principessa. Il romanzo, ricco di fascino e di carica emotiva, ci parla anche della vita monarchica dell’Ottocento, delle tenute di caccia del re, dei suoi appartamenti reali, come il Palazzo Barolo, la villa di Fontanafredda, il Castello di Sommariva Perno, ma anche della storia della famosa Bela Rosin, che da amante diventerà poi moglie morganatica. La trama del romanzo e innaffiata dall’aroma del re dei vini, il Barolo, che viene prodotto nella tipica zona delle Langhe, terra di risorse vinicole dove l’autrice si è sbizzarrita nell’unire due argomenti storici ben distinti fra loro. Dal frutto della sua immaginazione, che pur tuttavia non si allontana dal verosimile, ci ha regalato un romanzo ricco di suspence e di emozioni. Per tornare alla pagina precedente |