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ARTURO E MARIANNA
ARTURO
Cammino adagio, perché non ho fretta di arrivare in nessun luogo. Mi basta restarle accanto, farle capire che ci sono, che le offro il mio braccio se desidera appoggiarsi, o la mia mano, vecchia e stanca, ma sempre pronta a regalare una carezza ed il mio volto, segnato da rughe profonde, che si allarga in un sorriso dedicato a lei soltanto. Oggi sono 65 anni che siamo sposati, il prossimo mese ne compirò 85, mentre lei ne ha 83, compiuti il primo giorno di primavera. «Sei tu la mia primavera» le ho ripetuto per tanti anni, poi ho smesso, non so perché e adesso, che vorrei dirglielo ancora una volta, non trovo più il coraggio. Che strani noi uomini, ci crediamo tanto forti, non ci spaventano il lavoro duro, né il sacrificio, né tantomeno il dolore, ma abbiamo paura a guardare negli occhi nostra moglie per dirle «ti amo». Mentre la osservo, rivedo la fanciulla timida di quel giorno d’estate di 65 anni fa, quando con un filo di voce rotta dall’emozione, mi promise fedeltà ed eterno amore. Promisi anch’io, ma non sempre mantenni la promessa, perché in un momento difficile, parecchi anni dopo, persi la testa per un’altra. Certo non fu vero amore, ma la compresi dopo, questa cosa, quando la passione si spense e ritornai a ragionare con lucidità. Non ho amato nessuna donna al di fuori della mia Marianna e se le ho taciuto questo errore per tutta la vita, è stato unicamente per non spezzarle il cuore o forse per vivere con questo rimorso giorno dopo giorno, così da ricordare quanto sia indegno di lei. Più di una volta le ho dato occasione di andarsene, ma non l’ha mai fatto e credo sia per questo che il buon Dio mi ha regalato tutti questi anni, per dimostrarle in qualche modo l’amore che non le ho mai detto. Ma stavolta glielo voglio dire che la amo, perché sento che è la mia ultima occasione e non la voglio sprecare. Dopo una vita consumata tra dispiaceri e stanchezza, siamo qui, davanti a Lui, che ci ha atteso con pazienza per tutto questo tempo trascorso a serbargli rancore per un figlio perduto. Oggi troverò il coraggio di guardarla negli occhi per chiederle perdono e poi raccontarle di tutto l’amore che ho avuto soltanto per lei. MARIANNA Copyright © 2004 Per tornare alla pagina precedente |