|
Dobbiamo sapere che prima ancora che Padre Pio fosse
proclamato santo, Maria Lucia Ippolito si era rivolta a lui in una disperata
supplica per chiedergli un miracolo: quello di salvare suo figlio afflitto da
una rarissima e devastante forma di sepsi meningogoccica (complicata da CID e da
MOPS) la cui mortalità è del 100%. La madre non cessa di pregare e di far
pregare altri cristiani, nonostante i giudizi dei dottori che parlavano di «un
quadro clinico agonico dall’evidenza di irreversibilità così patente da
convincere l’intera équipe medica di interrompere ogni terapia, dichiarando
quindi la "resa" all’evento morte che si stava sviluppando nel momento». E
quando ormai tutto sembrava perso, quando tutti i dottori davano chiusa ogni
speranza e si erano arresi di fronte all’evidenza della malattia, la forza della
fede vince: avviene il miracolo. Matteo Pio Colella, figlio dell’autrice del
libro e di un padre medico, guarisce, e i fatti sono riportati sulle pagine di
questo volume inconsueto. La guarigione è scientificamente inspiegabile, e da
uno stralcio della relazione del perito medico dottor Alessandro Vilella, si
legge: «Devo riconoscere che nella sequela delle vicende cliniche vi sono delle
zone d’ombra sotto il profilo della comprensione medico-scientifica, nel senso
che non sono in grado di spiegare scientificamente la completa guarigione del
piccolo Matteo Colella, senza dover pensare che possa esservi stato un
intervento soprannaturale». E poi conclude: «Ribadisco il mio personale stupore
per l’assenza totale di esiti neurologici, motori e/o sensitivi, per le normali
capacità cognitive ed espressive, e per l’assenza di reliquati a carico degli
altri apparati interessati dal processo morboso». Per tornare alla pagina precedente |