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Con questo bel romanzo con una verità storica, Graziella
Fiorentin ci racconta la dolorosa pagina dell’esodo istriano vissuto sulla sua
pelle, che ha segnato tristemente l’evolversi della seconda guerra mondiale. È
una pagina di storia che per oltre mezzo secolo nessuno ha osato affrontare, e
che solo recentemente, dopo tante polemiche, qualcuno ha cominciato a parlare e
a rivelare il vergognoso olocausto italiano: le foibe. In quegli anni atroci
l’autrice, che aveva solo nove anni, dovette scappare con la famiglia dal
proprio paese, Canfanaro d’Istria, e rifugiarsi come profuga prima a Chioggia,
poi nelle campagne circostanti e infine a Padova. In questo romanzo riporta alla
luce storie antiche mai dimenticate dal popolo istriano, in cui racconta la
crudele pulizia etnica che costrinse trecentomila italiani a lasciare l’Istria,
e dopo aver conservato in sé per tanti anni il dolore di quei momenti difficili
di vita, decide di raccontare la sua storia. Ne viene fuori un viaggio
struggente tra le emozioni e la memoria di chi ha subito sulla propria pelle gli
orrori e le assurdità di una delle vicende più controverse dell’ultimo conflitto
mondiale. Un documento storico importante, che ha già ricevuto numerosi
riconoscimenti da più parti d’Italia. Per tornare alla pagina precedente |