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Siamo di fronte ad un libro che si presenta con straordinaria semplicità: parla del modo di essere noi stessi, di vivere, di amare, di saper cogliere in ogni fiore il profumo o la spinta, la vita e la morte, sempre con emozione, con sentimento, con virtù e verità. Questa piccola intervista è una lezione di vita e si pone l'obiettivo di elogiare l'importanza delle domande, domande fatte a Dio, a se stessi, agli amici, a chi consideriamo nemico per paura. L'autrice si dice grata al proprio destino, grata per essere stata costretta a cambiare paesi, lingue, mestieri, e quindi di aver vissuto la vita da varie angolazioni e in classi sociali diverse. Nell'ultimo paragrafo della sua introduzione afferma: «Il più delle volte cerchiamo il nostro Dio in posti prestabiliti e tante volte alziamo gli occhi al cielo per indicare la Sua presenza, parliamo con persone in divisa ecclesiastica sicuri che siano i rappresentanti di Dio, invece dimentichiamo di guardare e cercare Dio in chi ci sta accanto, di fronte, perfino in quello che ci sembra il nostro nemico». Per tornare alla pagina precedente |