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È un romanzo dalla trama dinamica e avvincente, costruita su una puntigliosa documentazione storica. Nicola Viceconti ha il merito di essere riuscito a raccontare fatti realmente accaduti nell'Argentina degli anni Settanta e descriverli con dovizia di particolari con un linguaggio letterario classico e innovativo. Nora Lopez è una delle tante giovani vittime del terrorismo di Stato arrestata dopo il golpe militare e detenuta in uno dei 350 centri del regime. L’immediata assegnazione di un numero in sostituzione del nome è il primo passo verso l'annullamento d'identita; seguiranno torture, violenze, persecuzioni che le toglieranno la voglia di vivere e chiudersi in un mutismo senza ritorno. La trama del romanzo inizia nel periodo del ritorno alla democrazia in Argentina. Uno degli ex colonnelli del regime, Luis Pontini, si nasconde dietro una nuova identità: nessuno sospetta sul suo passato, nemmeno la moglie e i figli. La sua vita è tranquilla, lavora come agente immobiliare a Buenos Aires. Un giorno, però, viene contattato da una giovane donna italiana, Livia, che vuole ricostruire il passato di sua madre (Nora Lopez) e le ragioni oscure che l’hanno portata a commettere un atroce delitto. È così che dalla quieta quotidianità dell’uomo riemergono, in tutto il loro orrore, fatti e misfatti di un periodo da cui, egli stesso tra i carnefici, sperava di essersi allontanato per sempre. Per tornare alla pagina precedente |