PRIMO CONCORSO NAZIONALE
Poeti e Scrittori Uniti in
Beneficenza
Erano tempi di guerra. Le bombe e gli allarmi aerei
scandivano la vita delle persone il cui desiderio era soltanto sopravvivere a
quell’inferno. Intanto compiere qualsiasi azione quotidiana era diventato un
problema e un rischio, anche fra i paesini sperduti nelle montagne intorno a
Trento. La vista delle macerie e dei morti per le strade era ormai diventata una
tragica abitudine. Fra la moltitudine di disperati e di sfollati, che vagavano
fra le rovine di quello che restava dei graziosi paesini tirolesi, alcune
ragazze ebbero il coraggio di sfidare la cattiveria e la pazzia dell’uomo.
L’unica difesa che avevano contro le armi micidiali della guerra era l’amore,
quella forza universale capace di comunicare con i cuori e con le anime, anche
nella più profonda disperazione.
Ad ognuna di esse la guerra aveva sottratto qualcosa di importante: chi aveva
dovuto smettere gli studi, chi aveva perso il fidanzato al fronte, e chi non
aveva più nemmeno una casa. Tutto ciò in cui credevano era andato distrutto,
troppo fragile per resistere alla violenza. Ma essere giovani vuole dire anche
sognare, e queste ragazze, nonostante il drammatico presente, si misero alla
ricerca di un ideale che nessuna bomba fosse in grado di far crollare. Lo
trovarono fra i feriti che curavano negli ospedali da campo, fra gli sfollati ai
quali offrivano le poche provviste disponibili, nei bambini che accoglievano.
Proprio in mezzo al furore della guerra avevano trovato il vero amore: quello
che lega tutte le creature di Dio.
Queste ragazze, nel lontano 1943, del tutto inconsapevolmente stavano per
fondare un movimento destinato a diffondersi in tutto il mondo, quello dei
Focolari. L’umile ma accogliente casetta al centro di Trento, rifugio delle
ragazze, fu il primo focolare della loro lunga storia.
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