Luigi De Rosa

 

SECONDO CONCORSO LETTERARIO NAZIONALE
Poeti e Scrittori Uniti in Beneficenza
 

4° PREMIO EX AEQUO
Luigi De Rosa di Piano di Sorrento (NA)
 
per il racconto
IL GRANELLO DI SENAPE

Mi gira la testa, un colpo alla schiena e mi ritrovo nel vagone, stipato come un’acciuga nella scatoletta d’alluminio, il puzzo è lo stesso, anzi è peggio perché l’odore del sudore si mischia presto a quello dei dopobarba e dei profumi da donna. È un miscuglio nauseabondo. Alzo la testa e attraverso la foresta di liane di braccia scorgo la scritta “Barberini”. Sospiro, a Piazza di Spagna scenderanno almeno i turisti e si potrà respirare meno aria viziata. Osservo un gruppo di giapponesi spauriti che guardano fissi il bastone della propria guida pronta a scattare quando comparirà la scritta “Ottaviano San Pietro”. Ma c’è qualcosa di strano, non solo i giapponesi ma anche tutti gli altri stanno guardando in quella direzione e l’espressione che hanno dipinta sul viso è di stupore doloroso. D’improvviso mi rendo conto che il treno è ancora fermo. Penso subito a qualche attentato, allungo il collo per poter osservare anch’io le immagini sui monitor lungo la banchina. C’è un bambolotto in primo piano, no, è un bambino... è morto. Il visino bianco, accarezzato dalla risacca, è per metà infilato nella sabbia. Ho come un colpo al cuore, abbasso gli occhi, non ce la faccio. Lo sguardo scivola sul testo di religione che ho comprato a mio figlio, s’intitola “Il Granello di Senape”. Già, ora ricordo: “A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio?”. “Esso è come un granellino di senape che quando viene seminato per terra è il più piccolo di tutti i semi che sono sulla terra; ma appena seminato cresce e diviene più grande di tutti gli ortaggi e fa rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombra”. Alzo lo sguardo su quel corpicino seminato sulle rive del mondo e prego che possa essere il granellino di cui tutti noi abbiamo bisogno.

Sinossi
Il racconto “Il granello di senape” è liberamente ispirato alla storia di Aylan Kurdi il bambino siriano di tre anni ritrovato morto sulla spiaggia turca di Bodrum, una delle tante vittime innocenti della guerra siriana.
La citazione nel testo è tratta dal Vangelo di Marco.
(fonte Il Fatto Quotidiano ediz. del 3 settembre 2015).

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