poesie di MARIO MACIOCE
IO GUARDO I TUOI CAPELLI
Io guardo i tuoi capelli
chiari, mossi dal vento;
sento come un tormento
le tue labbra vicine.
La tua voce si perde
nella voce del mare:
non ti posso ascoltare,
quel che dici non so.
Sento il sole che scende
sulla pelle di fuoco,
l'onda, come per gioco,
sale lo scoglio, e va.
C'è dentro me qualcosa
che brucia più del sole;
ora le mie parole
sono conchiglie vuote.
Sono sassi corrosi,
rotolati dall'onda.
Soli qui sulla sponda
a che serve parlare?
Anche tu l'hai capito;
guardi là verso il mare
ed io vedo brillare
i tuoi occhi per me.
Ma ora le mie labbra
sono sopra le tue; adesso per noi due
tutto si ferma, e tace.
LA FIAMMA DELL'ESTATE
La fiamma dell'estate
disperata ed ardente
sulla tua pelle accesa.
Il profumo del mare
nei tuoi capelli
e il canto
della risacca
nel tuo respiro.
Diamanti di gocce salate
sulla fronte
e negli occhi
lo stesso splendore,
velato appena
d'un brivido segreto.
E le tue labbra salse
e il palpito del seno
ed il tuo corpo
abbandonato e nudo.
L'ORA NOSTRA
L'ora nostra è venuta fra gli abeti
spezzando all'improvviso le parole
ed è stata un riverbero di sole,
impreveduta eppure tanto attesa.
Sotto quei rami arde la nostra fiamma
e là è rimasta tutta la mia vita,
là dove a un tratto ho avuto fra le dita
la chiave della mia felicità.
è esploso come un lampo nella notte
tutto quel ch'era chiuso dentro noi,
speranze a lungo soffocate, e poi
l'accendersi d'una certezza nuova.
Di tutto ciò niente può andar perduto,
nessuno può più togliermi quell'ora;
non so fin dove la vivremo ancora,
ma sarà là, non sarà mai finita.
L'ora nostra ci aspetta tra gli abeti,
ci aspetterà finché noi la vorremo,
ed ogni volta che la cercheremo
racchiuderà in un attimo una vita.
IO VEDO...
Io vedo
improvvisa una luce che splende,
s'accende
d'infiniti riflessi un cristallo
amaro di tempo perduto.
E muto
c'è negli occhi l'antico sorriso,
diviso
nel mio animo stanco ricerco
le solite corde di allora.
Ancora
ha vibrato una nota sincera;
dov'era
quella gelida lama che un giorno
creammo per esser divisi?
Uccisi
i tuoi sogni di bimba felice,
non dice
il tuo sguardo promesse tradite,
non sei, io non sono lo stesso.
Adesso
solo un brivido lento che muore.
Nel cuore
resta un fremito, e poi torneremo
perduti ogni giorno di più.
E tu?
Una luce s'è aperta pian piano,
lontano
tu conduci le ore di sempre
e niente sarà più di me.
ASCOLTO LA TUA VOCE...
Ascolto la tua voce e non ti sento;
rivedo gli occhi tuoi pieni di mare,
soffoco invano le parole amare
che rinnovano in me questo tormento.
Cerco di prolungare ogni momento
di lacerata illusione d'amare,
come se tu potessi ritornare
a ravvivare un sogno ch'è già spento.
Si è fatta sera ormai nella mia vita,
gli slanci e le emozioni sono istanti,
la memoria è un'armonica stonata.
Anche se la tua immagine è tornata,
i cristalli del tempo scintillanti
recidono una storia già finita.
Copyright © 1996