Poesie di MARIA GIULIA MARTINI
DAVID SIERAK
(Ghetto di Lodz, 28-6-1939 - 15-4-1943)
di Maria Giulia Martini
Io non credo che tu esista;
so quanti grammi di pane ti sono rimasti,
so che non hai i soldi per riparare le scarpe
e arrivi a scuola sciabattando nel fango,
che la tua minestra è acqua di radici nauseabonda
so che l'odore della primavera «ti spezza il
cuore»,
ma io non credo che tu esista:
I tuoi occhi hanno visto la piccola madre stanca
partire con qualche patata nella borsa verso il
campo,
le tue orecchie hanno udito le urla disumane
dei tre bambini di via Spacerowa,
perché a casa loro è davvero arrivato l'orco
che nero e cattivo li ha portati via,
dentro un furgone e poi ammassati all'ospedale
aspettando il treno per lo stesso campo,
e a nessuno importa se hanno freddo,
o non hanno dormito e hanno paura,
a nessuno importa cosa racconta la sera
chi li ama per farli addormentare.
Non sei riuscito ad andare alla finestra;
allo specchio la tua faccia si trasforma,
una scheletrica maschera dai gonfi occhi
sorge sul collo prosciugato del sangue,
ma io non credo che tu esista;
perché non so reggere al tormento
dei morsi crudeli di storie indegne,
come le cimici nelle tue lenzuola;
so che non riesco a darti ascolto
perché le tue parole scavano caverne di pietra
dove la mia anima sbatte, cieca.
(Liberamente ispirata a: D. Sierakowiak, «Diario»,
a cura di A. Adelson, Einaudi 1997)
Copyright © 1998
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