Invecchiato germe sono tornata in questo confine di carne e sogno. Di sudore ho inzuppato la polvere fulminata dagli anni, luce ho ritrovato nel passo che incide il profumo del pioppo, percorso sentieri sulla traccia antica di serpi in fuga. Sono rimasta, pietra al sole, in questo paese dove l’ombra cede al respiro del gelsomino. Qui nascono uomini tra carri e nuvole impalpabili sono i mattini nell’acerba polpa dei limoni. Le notti si consumano in lame di silenzi e donne, rose sfatte, saziano il sonno in cigolii d’amore. Poi, l’alba spinta sul vuoto del mondo scioglie volti e memorie ed ancora l’usignolo canta al tocco di campana.Copyright © 2001