ADELE BALLARINI - 1ª classificata nella Sezione A3 del Gran Premio
Letterario Italiano «Penna d'Autore»
RICORDI DI UN NONNO
Teneramente
il tuo volto ricordo
all’ombra della sera
mentre fanciulla
da sotto il pergolato
ti rimiravo.
Con l’assonnato andare
portavi il peso
della tua vecchiaia
su tramonti di pietra
cercavi pezzetti di luce
per finire il tuo volo.
E nell’attesa
guardavi quelle stelle
sospese al melograno
che la notte scompiglia
senza rumore.
DONNA IN AFGHANISTAN
Lei va
con le sue vesti surreali
e le sue membra opache
calpestando tribù d’indifferenza
in quella terra di morti
dove la lava del tempo
ha scolpito i suoi silenzi.
Lei va
tra quei vicoli d’ombra
dove la vita frantuma
i suoi sogni
e sorrisi esangui di vecchiaia
non possono essere svelati.
Nessuno ascolterà
i tuoi gridi d’inverno
o vergine di sogni;
come una stella spenta
tornerai nella notte
di quella arida terra
dove uomini mai nati
hanno partorito un mondo senza domani.
SENZA MEMORIA
Senza memoria
sfilano sulla grande
giostra della vita
castelli di conchiglie carichi d’ipocrisia
dove il tempo
nasconde fallimenti;
tornano le paure,
le illusioni di bambini appese agli aquiloni
mani tinte di gigli rincorrere farfalle
e barattare giochi tra il cemento,
la dignità del vecchio
che impara a non gridare
e crede d’esser vivo
senza poter sognare,
ragazzi in pasto a vermi
col vizio di morire.
Vedo le madri
che stanno ad aspettare
l’ultimo atto
fatto di errori e di lacerazioni
dove l’attore torna
sul filo di una ideologia
contrassegnata da disperazione;
i loro sogni fatti di pudore
e l’amaro appassire le accompagna,
resteranno le ombre su quei corpi
dischiusi a tenerezze.
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