PREGARE
Guardavo il mondo da una piccola finestra
E sempre gli stessi luoghi
E gli stessi volti
Fissavano in me la loro ossessiva presenza...
Mi voltavo indietro per piangere
Sulle occasioni ormai perdute,
e sentivo il dolore delle mie vecchie ferite,
Penoso alibi per il mio torpore.
Perché non provi a pregare? Mi son detta.
Pregare... pregare,
Ma che vuol dire?
Chiedere? Lodare?
Ho lasciato l’angusta finestrella,
Ho imparato a camminare in mezzo agli altri,
Passo, dopo passo... Non mi volto indietro
Per paura che svanisca la Presenza che mi segue.
Ho imparato ad ascoltare,
Mentre adagio, la cappa grigia del passato
Scivola via lontana da me, inconsapevole.
Ho imparato ad ascoltare.
Ho imparato ad ascoltare mio Dio,
Alzando i miei occhi per incontrarne altri,
Ho imparato ad ascoltare...
Ho imparato ad ascoltare...
Oh, mio Signore! e forse oggi per me questo
È già pregare.
Per questa poesia Mara D'Alessandro ha ricevuto il Premio Speciale della
Giuria e il quadro della pittrice Pia Cascella.