Albo d'oro

 

TERZO PREMIO TROFEO PENNA D'AUTORE
MEMORIAL SERGIO MARTINELLI
SEZIONE A (poesie singole a tema libero)

LUIGI GENTILINI di Belluno

VORREI CHE TU PASSASSI
Vorrei che tu passassi
nei miei pascoli, ove incantesimi colorati
profumino i tuoi piedi nudi.

Vorrei che tu passassi
fra la gente della mia città,
nel grigiore opulento delle sue strade.

Vorrei che tu passassi
nella penombra dei miei boschi,
ove il raggio di sole violenta fragili spessori di foglie
e feconda il muschio selvatico
che domani partorirà il suo fungo.

Vorrei che tu passassi
dentro l’anima e abbracciassi il mio cuore,
dolce, come un bimbo spaurito.

Vorrei che tu passassi
sempre, ad ogni istante,
per non dimenticare i tuoi occhi e il tuo sorriso
e un giorno, quando tu vorrai,
mi portassi via, con te.
 
CASA DI RIPOSO
Passo nel camerone a luce mitigata.
Ti guardo, ombra lieve, sulla seggiola
fattasi scheletro del tuo corpo.

Stai, nell’abbandono di forze consumate.
Dalla conca del grembo a tratti
alzi la mano tremula
di venuzze azzurre a ritoccare
un ricciolo canuto che uno specchio
invisibile mostra ribelle.

Con occhi attoniti come bottoni opalini
in asole rosse velate d’umidore,
fissi la scena ove io passo.
Il tempo non ti è più sorpresa,
ma percorso concluso.

Il tuo sguardo mi ferma, vicino, e ti sorrido.
Mi dici: oggi mia mamma non è venuta.
Ti dico: domani, nonna, verrà domani.
Chini il capo e sussurri: domani, sì, domani.
E ti assenti, come in volo, senza batter d’ali.

Ti accarezzo, lieve, la guancia
di bianco gesso rugoso.
Sorridi appena, ad occhi chiusi:
forse risenti la carezza antica
della mano morbida
di tuo figlio bambino.



TU
Sei il desiderio
che mi sveglia il mattino.

Sei il pensiero
che mi sopisce la sera.

Sei il sogno
che mi culla la notte.

Copyright © 2008

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