QUARTO PREMIO TROFEO PENNA D'AUTORE MEMORIAL SERGIO MARTINELLI SEZIONE B (poesie singole a tema libero) LEILA GAMBARUTO di Chieri (TO) Rimembranze d'estate Triste giardino che autunno disfiora tra madreperle di nebbie silenti, scarlatti gli aceri gemono ancora di calde notti e d’amplessi frementi. D’ombre abbrunite s’intride il roseto e già la ruggine morde le grate, di calicanti il profumo segreto rimembra i giorni perduti d’estate. La vite vergine abbraccia il cancello e si confonde con l’edera verde, di morte foglie sul viale un mantello fruscia nel vento che tutto disperde. Un’altalena ancor dondola piano, come sfiorata da un angelo muto, risuona un tonfo di passi, lontano, ma è solo l’eco del tempo perduto. Mare d'autunno Padre, rammenti i giorni dell’estate? Ero bambina, mi portavi al mare, ma io fuggivo l’onde frastagliate invasa dal terrore d’annegare. L’acqua schiumava, fredda e rumorosa, più non toccavo il fondo, ero in balia... l’onda giungeva, alta e minacciosa, mi sollevava per portarmi via! Ma tu mi stavi accanto e la tua mano era sicura e calda nella mia. Dicevi “Sono qui! Respira piano” con gesti calmi e risa d’allegria. Quanta paura! Ma con te vicino io non temevo più l’immenso mare. Tu eri la mia forza, il mio cammino e ti seguivo sai, senza esitare. Ora io sono adulta e tu, malato, torni bambino, fragile e insicuro, nella tua mente un mare sconfinato ti porta al largo verso un mondo oscuro. E col mio amore faccio scoglio invano, vorrei tenerti, ma mi sfuggi, assente. Così solo e indifeso! Vai lontano e l’onda ti sommerge, lentamente... I cieli dell'Alzheimer Il tuo cielo di cenere palpita di stelle frigide, che dolcemente implodono, annullandosi. Il tuo mare di sale mormora di onde immobili, che inutilmente anelano una riva stabile. La tua terra di dolore scivola come sabbia gelida, verso l’abisso insondabile dei pensieri morti. La tua anima imprigionata grida come un’aquila morente, cercando invano di spezzare barriere invisibili. E ancora le mie mani trepide sfiorano la croce del tuo nulla, ma il mio amore t’accarezza invano, ostinato, senza più raggiungerti.
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