QUARTO PREMIO TROFEO PENNA D'AUTORE MEMORIAL SERGIO MARTINELLI SEZIONE B (poesie singole a tema libero) MARINO DALPIAZ di Tassullo (TR) Luna È sempre lì nell’Etere stellato a rischiarare le nostre notti con la sua anima tenue, bellissima e siderale: è la Luna. Innamorata della Terra, contempla senza posa il suo viso orbitandole intorno in un abbraccio eterno. Ogni mese si mostra in tutto il suo splendore: allora l’Uomo è come stregato, nascono grandi Eroi, grandi passioni. A volte la Terra la nasconde in un afflato d’intimità allo sguardo indagatore di Helios, il sole suo fratello. Lei arrossisce, amante pudica e desiderosa, lasciandosi andare all’eterna danza dell’Universo. Viaggi astrali Certe volte quando l’Anima è predisposta, capita che decida di uscire dal corpo. Anche la mia volle vedere il Mondo, così si mise in viaggio. Partì per il Nord, per le steppe ventose e sconfinate, verdi brughiere dove popoli mai domi dormono in tende di pelle. Si recò ad Est, fra le ascetiche vette delle montagne, dove saggi santoni dipanano sul Tetto del Mondo i misteri del cosmo, in un cielo d’Aurora. Vide il Sud, labirintiche mangrovie, selvagge savane e i nobili deserti solcati da uomini blu con gli occhi profondi. Scoprì l’Ovest, dove ogni sera il Sole dorato si getta nel Mare screziato di lapislazzuli, accompagnato da atavici canti. Infine tornò a me dopo un’eternità o un attimo, più vecchia, ricca, viva. Orchestra Silenzio. Concentrazione. I fari, il sudore. Beethoven, Terza Sinfonia, «L’Eroica»: si svuota la mente. L’orchestra si muove, animale gigantesco e dolcissimo, stiletto che colpisce il cuore incidendo emozioni. Tutte le sezioni collaborano per costruire l’edificio musicale: i bassi profondi e terreni, i violini eterei, ipnotici, spericolati. Ogni nota fa parte di una cattedrale di suoni scolpita dall’orchestrale nell’aria come un muratore, Efesto del mondo moderno. L’ultimo vibrante accordo nell’aria chiude il meraviglioso rito chiamato sinfonia. Di nuovo silenzio, diverso questa volta: più vibrante, teso, consapevole. Estrema contemplazione di un’opera d’arte. Pochi secondi: poi gli scroscianti applausi, vivi, pieni di emozione.
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