TROFEO PENNA D'AUTORE PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA SEZIONE D - Poesia Religiosa FRANCA MONTICELLO di Montecchio Precalcino (VI) Sere di maggio Era dolce maggio al calar della sera quando nell’aria, al tepor di primavera si spandea delle campagne il suono argentino, irresistibile richiamo per ogni bambino. Ci riversavamo subito in strada (eravamo tanti allora in contrada!) Senza computer né televisione, di stare insieme non perdevamo occasione. Per noi né corsi di danza, di musica o d’inglese, dopo i compiti, giocavamo nei cortili del paese, ma allo scoccare del primo rintocco, lasciavamo svelti ogni balocco. Non c'era a quel tempo un solo bimbetto che a maggio non si recasse al “fioretto” a rivolgere alla Madonna una preghiera nell’ora in cui, lenta, scendeva la sera. Il cappellano, sulla soglia della chiesetta, battendo le mani, ci metteva fretta; entravamo in fila pian piano a due a due, tenendoci per mano. Prima il rosario seguito da un canto poi il racconto della vita d’un santo; tanto era magico del prete il narrare che, incantati, lo stavamo ad ascoltare. All’uscita, le lucciole illuminavano il nostro cammino, le ragazze sbirciavano i ragazzi, in sella al motorino, mentre noi bimbe, tra risate e fatiche sfuggivamo ai maschietti che ci rincorrean con le ortiche. È dolce evocare dell’infanzia i ricordi, rivivere momenti che più non ti scordi impressi a fuoco nella memoria d’un tempo che par ieri, invece è già storia.
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