QUARTO CONCORSO NAZIONALE POESIE D'AMORE Premio Speciale Amore Infelice Giancarlo Napolitano di Rivoli (TO) La lingua di chi ama Non le parlai subito con la lingua di chi ama, perché la vidi crescere e gemere la vita, la vidi stringere un ricordo e farlo sangue, rubarlo dentro un pugno da guerriera. Era la notte di san Lorenzo e se ci penso, si spensero le stelle come grilli e strilli opachi schernirono la luna a mezzanotte. Nelle ore ultime sbirciai i suoi seni rosa e d’improvviso mi si aprirono i silenzi. Il profumo del suo corpo gridava in fondo al mare, come dodici limoni lacerati dai coltelli. Non le parlai subito con la lingua di chi ama, perché subito scelsi la pioggia come amica, e i suoi capelli bagnati da menzogne e il suo corpetto spogliato del suo sangue. La vidi umida e sfuggente nei suoi occhi, metà rintocchi di una chiesa abbandonata, metà rabbocchi di un amore mai sbocciato. Camminai quella notte, senza lingua e senza ombra, senza scarpe nella terra dei profeti, d’amore sporco in cerca dell’aurora, mentre la luna macchiava il suo profilo. Non le parlai subito con la lingua di chi ama e il mondo mi sorprese, coprendomi di lei.
Copyright © 2013 |