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SECONDO CONCORSO LETTERARIO NAZIONALE
Poeti e Scrittori Uniti in Beneficenza
4° Premio ex aequo
Carlo Macchi di Castronno (VA)
Sono uno dei Dodici a questa tavola in pietra,
figlio di Simone, sono Giuda Iscariota,
nel mio nome vi è l’origine di un triste presagio,
sono colui che sa, il sicario malvagio.
L’Arcangelo che del male è l’incarnazione suprema
aleggia sulla sorte di questa strana Cena,
con sembianze di Caifa e dei sommi sacerdoti
condusse la mia anima negli inferi remoti.
Sono di fianco a Giovanni che poggia la testa
sul petto del Maestro che con insolite gesta
ora prende del pane e dopo averlo spezzato
lo porge in segno del suo corpo immolato.
La mano ora afferra un altro boccone,
volge lo sguardo attonito nella mia direzione,
tra le pieghe del volto con i suoi occhi chiari
vedrà i peccati del mondo, vedrà trenta denari,
il tradimento di un uomo ora in cerca d’oblio,
il carnefice di chi predica d’essere il Figlio di Dio,
l’artefice del bacio spogliato d’amore,
il frutto nefando di un lugubre fiore.
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