Sul lago di Prespa
Solitarie canne piegate dal tempo
coprono la vasta nudità del lago.
Mi parla solo la nostalgia
di me giovane su queste sponde.
Nella muta distesa d’azzurro
scivolano i miei pensieri,
ubriachi di stanchezza,
lo sguardo spento sul Mondo.
Tradita dal silenzio
abbandono le parole di sempre,
le rendo naufraghe fra le vite degli altri.
Qui, avvolta dalle nebbie,
mi basta il volo di un airone
per comunicare come le nuvole.
Sensazioni leggere mi conquistano,
riempiono i miei spazi segreti.
Un coro di rane rompe l’assenza di
voci.
Si dissolve rapida la bruma,
come un velo di sposa nel vento.
Un sottile raggio di sole
illumina il sorriso di un pescatore.
Il volto segnato dal tempo…
Canta sconosciute litanie,
il lago ne traduce la bellezza.
I miei pensieri tornano alla Vita.