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TERZO CONCORSO LETTERARIO NAZIONALE
Poeti e Scrittori Uniti in Beneficenza
4° Premio
Carlo Macchi di Castronno (VA)
Mi sovviene nelle sere chiare e miti di maggio
un ricordo indelebile di quand’ero bambino,
la processione con la Vergine sopra un trabiccolo in faggio
i fiori recisi cosparsi lungo il devoto cammino.
Petali bianchi, rossi, di variegati colori,
un profumo di rose accompagnava il lento incedere dei cori
canti mariani inframmezzati a una solenne preghiera
l’eterno frinire dei grilli al calar della sera.
La lunga strada diritta per la chiesetta in campagna
dai campi vicini l’odore d’erba di fresco falciata,
la vita davanti, vetta d’alta montagna,
i pensieri al domani per una curiosa sbirciata.
Guardavo la gente recitare il rosario compita
la Madonna di gesso di bianco e celeste vestita
per carpire dai volti, seppur stanchi, radiosi
l’arcano segreto di quei misteri gaudiosi.
Ora che il mondo è trafitto da false fedi e altri santi
hanno smarrito le rose il loro amabile effluvio
tra i pochi sogni ancor vivi ed i molti ormai infranti
chiudo gli occhi e i ricordi scorrono come un diluvio.
Vedo sguardi in cammino verso mete sacre e lontane
sento l’eco di passi e di litanie lauretane,
sale dal cuore la voglia di cantar come allora
“Mira il tuo popolo, o bella Signora”.
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