Leonardo Selvaggi

Romanzo breve
di Leonardo Selvaggi
Pagine: 37
Prezzo: 10,00
 


 

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PROFILO DELL'AUTORE

LEONARDO SELVAGGI è nato a Grassano (Matera), residente a Torino in via Val della Torre, 226.
Dirigente superiore del Ministero per i Beni Culturali.
Scrittore, poeta, saggista, ha ottenuto numerosissimi premi ed è collaboratore di importanti testate editoriali. Ha curato sei Antologie di Poesia contemporanea. Della sua attività letteraria hanno scritto centinaia di critici su giornali e riviste.
Autore di una settantina di volumi.
Il centro di Studi e Ricerche “Mario Pannunzio” gli ha conferito il Premio Speciale del Presidente della Repubblica per la letteratura 1988. Il 3 giugno 1989 gli è stata conferita l’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine “Al merito” della Repubblica Italiana.

 

Le poesie di Giovanni Cianchetti

LA VITA VESTITA DI SOGNI

1 - Sentimentalità in evanescenti figure
Le visioni sfuggenti, amate in attimi di sogno. Poesia sono le immagini che la mente insegue, intravede in aloni di luce, fruscianti nella penombra della sera. I versi fanno da sostegno, gli scenari, gli angoli di delizie sfiorate costruiti dalla nostalgia. Presenze come velate, trasparenze che passano tra le mani senti addosso come ombre. Giovanni Cianchetti ama rifugiarsi entro le smaglianti figure, in dolce avvolgimento, aeriforme, fugace. L’amore che vive in altezza di pensieri, ammantato di interiore malinconia. In poesie evocative si cerca la quiete, luoghi appartati, in questi l’immaginazione e i sottili fremiti. Tutta soffusa e distesa “Una figura leggera si vede / lontano, come ombra fuggevole / si fonde col buio in breve, / e mi sento solo ed ho freddo, / mi addormento e sogno te”. Il poeta raggomitolato sente il tepore che lo tiene tutto compreso, lontano dall’indiscreto occhio malevolo delle tenebre. “E tu, ombra della notte / sparisci nel tuo rifugio, / il tuo volto nero io vedo / ed il mio animo sconvolge, / l’ansia del respiro fa fatica…” La realtà ha le sue punte che si sfrangiano, ingannevole, rende l’animo inerte e incerto, comprime tutto ciò che è di fine voce, quello che si fa incontro e amalgama. C’è un individualismo che rifugge dai condizionamenti e formalità. Non si vuole l’accettazione dei consueti modi. Un affinamento della psiche che si bea di quadri di bellezza sentimentale, in conformato, rispondente afflato con le predilezioni che la mente in piena spontaneità mette davanti. La raccolta “La tua figura” di Giovanni Cianchetti, selezionata alla XV Edizione del premio Città di Pomezia 2005, si esplicita in figurazioni create da romantici processi di idealizzazione.

2 - Giovanni Cianchetti trasfigura in idealità tutto il reale
Reali figure intraviste o incontrate subiscono una specie di metamorfosi, si fanno fluidi magici nei momenti di solitudine, avviati dall’illusione per un proprio mondo sublimato. I sentimenti d’amore trapassano in visioni purificate. Astrazioni, dolci espressività inafferrabili nella silloge di Giovanni Cianchetti. Non c’è materialità ingombrante, non ci sono sovrapposizioni che divengono contrasti. Voci penetrate nei reconditi dell’animo. In passaggi lievi scorrono per entro la morbidezza dell’aria languide immagini. L’amore perfezionato dai gentili attimi, ammaliamenti che riempiono i ricordi di triste flebile nostalgia. Le visioni dell’amore smagliate e ricomposte vengono nei sentimenti distillate: apparizione improvvisa in simbiosi psicologica, tutta la persona pervasa, in armonia con la sensibilità: “Invisibile sei entrata / nella mia vita. / Ti sei seduta nella stanza / impalpabile, senza rumore, l’hai invasa…”

3 - La nostalgia ricostruisce sopra essenze purificate
Nelle presenze d’amore il poeta mette fantasia e illusioni: una specie di fuga dalla realtà, frammenti di cielo, leggerezze evanescenti adornate, stille di miele, l’azzurro fra le cime dei pini, vibrazioni. L’amore tutto pieno, sparso, le pareti domestiche sono ovattate di levità, di dolce, trasmutabile fluidità che fanno mescolanza con i pensieri. Non ci sono limiti né intasamenti, come acqua limpida corre riempiendo vuoti, in ampiezza totale. Da materia elaborata è venuta la linea giusta, non occorre il lavoro del tempo per limare rudezze. Passi la mano sopra forme che non senti, travasate dentro. Nelle poesie de “La tua figura” abili modi traspositivi, in cerchio inavvertibili movimenti, le incomprensioni e le sofferenze psicologiche non ci sono, non si fugge da se stessi per evitare scontri, non ci si mette faccia contro faccia per ributtare sdegnosità e irritazioni. Non visi metallici di cui senti il freddo, in monotona, contrapposta, egoistica divisione. I ricordi di Giovanni Cianchetti si riversano in effluvi personificati, arrivano dagli strati profondi dei luoghi natii, connessi con le energie ataviche e le tradizioni che hanno radicato resistenze e passione negli animi. La nostalgia corre ai legami della vita che hanno impresso caratterizzazioni, forme che non hanno più perso le loro linee fattesi indelebili. Ora riemergono nella quotidiana solitudine, nella materialità ostile a ogni dolcezza di contatti, ad ogni soffusione di tenerezza, ad ogni spazialità che si incrementa di espressioni di bene e di generosi trasporti affettivi. Intrecci inestricabili, reviviscenze di radici che rinascono in libertà da interiorità come da spaccature. La nostalgia ricrea forme raffinate, riconduce a vitalità spiritualizzate. Ricordi che si rimuovono da rivoli purificati di essenze.

continua

© Copyright by: Leonardo Selvaggi

- VETRINA LETTERARIA -

 
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