PROFILO DELL'AUTORE
ALDRIGO GRASSI (Bergamo, 1947), medico psichiatra e igienista, ha lavorato a
Reggio Emilia, Trieste, Cento (FE) e Parma e ha concluso la carriera nel 2004 a
Bologna, dove attualmente vive. |
Un giorno di gennaio La mia vita è come un giorno di gennaio, con un sole sfuocato in fondo al viale, con i fanali, le ombre, il pallor delle vetrine che si confondono e corrono via nell’incerta luce del mattino tra sparsi cumuli di nerastra neve. La mia vita è come un giorno di gennaio, con il bianco, l’azzurro, il grigio del fumo nella campagna silenziosa del mezzogiorno, con i tuoi occhi che accarezzano i miei, che invano chiedono che cosa sarà di noi. La mia vita è come un giorno di gennaio, che si dissolve nella nebbia della sera tra coralli di ghiaccio appesi ai rami, quando ancora cerco, tra le luci delle case, la tua, mentre mi trascino via. Solo il ricordo, mi resta, del tuo caldo abbraccio nella gelida notte di gennaio. Quella sera di aprile Ti rivedo in una sera d’aprile, e sul millenario porfido, alla rara luce dei fanali, filtrata da miriadi di gocce, due ombre confuse. Ti rivedo in quella sera d’aprile, tra il farfugliare stanco del vento alle betulle del poggio, tra il fruscio lieve della seta sulle siepi di gelso e l’ondeggiar dei tuoi capelli che sapevano di pioggia. Ti rivedo in quella sera d’aprile, con i primi bagliori della notte, laggiù, sul brulicar della città. Tra le braccia essenze vaghe di primavera, tra le dita un petalo di rosa, delicato. Rivedo nei tuoi occhi quella luce, ma il tempo, brandello per brandello, ti ha strappata a me. Mi resta solo la tua luce di quella nostra sera d’aprile. Ricerca A che cantilenan al sole le cicale? A che garriscono le rondini quando sfiorano i prati, foriere di tempesta, o quando puntan dritte verso il cielo, o cercan riparo tra le fronde dei pioppi? A che danzan le farfalle sulle fragili corolle? A che ronzan l’api attorno ad acini succosi? A che mi perdo nei tuoi occhi chiari alla ricerca di un approdo in un azzurro senza fine? Calerà domani, subito, o chissà quando l’ombra fredda della morte e nessun di loro saprà. Noi sì, e ci parrà troppo presto. © Copyright by: Aldrigo Grassi |