PROFILO DELL'AUTRICE Mimma Vitalone è nata a Messina, ma vive ed opera a Roma. Nel 1992 ha pubblicato il suo primo volume di liriche: “Io non conosco...” ed. Nuova Impronta. Dopo aver frequentato l’Accademia d’Arte drammatica “Il clan dei cento” diretta da Nino Scardina, dal 1995 è direttore artistico della compagnia teatrale “Ripa Grande” curandone anche il laboratorio teatrale con il relativo concorso di poesia, nonché del laboratorio teatrale “S. Leonardo Murialdo” con il concorso letterario. Oltre ai numerosi riconoscimenti letterari ricevuti in Italia e all’estero, le sue poesie sono inserite in varie antologie poetiche. |
Affetto minimo Sorrisi di luna affrettano le voci sulla collina, consueto segnale di un’eco che si smarrisce tra i cespugli, lungo il cammino… Mi piace accarezzare i desideri in questa notte che divora parole e ne dissolve il senso. Nello spazio sconfinato, effimero il dolore cieco va, in rivoli di abbandono. Io ti avrei dato, forse, un affetto minimo ma sempre lì, acceso, come lampada votiva…in eterno. Città della gioia (figurine scolpite nei cristalli del tempo) A volte ritornano, a piedi scalzi, a battere marciapiedi di dolore, i bambini di Anand Nagar, con il sapore dell’ultimo boccone consumato in fretta, chissà dove...chissà quando... Non c’è tempo per giocare, non c’è tempo, per i bambini di Anand Nagar. A volte improvvisano deboli canti, al crepuscolo, altre...soffiano parole di vento, inascoltate, alle coscienze distratte del mondo, oppure, in silenzio, si stringono forte per consolarsi a morire. È troppo alto il muro di cinta di questa città, forse... al di là... Ma non c’è tempo per sperare, non è ancora tempo, per i bambini di Anand Nagar, e qualche volta, sui visi, riaffiora la nostalgia del ritorno alla casa del Padre, dove tutto è gioia e colore, dove, almeno un pezzetto di pane non sarà soltanto un ricordo. Ma il sogno è troppo lontano e quel che rimane nei freddi mattini è soltanto uno slum, una striscia di strada contesa, affumicata e buia, dove già da domani nemmeno gli avanzi basteranno più. Profuma il vento Profuma il vento in questa terra selvaggia i cui aspri declivi, sinuosi si perdono al mare… ma forse è un po’ tardi per ricordare. C’è un’altra luna in questo paese dove l’amore è amore per l’eternità e gli addii pungono il cuore, come i fichidindia le mani indifese, e diventano filtri le carezze che la rabbia trasforma in dolore insanabile, impotente… e non si può far niente. C’è un’altra luna in questo paese dove la vecchia abitudine al silenzio prima o poi si fa nostalgia, … ma tu non puoi capire. Profuma il vento… e prezioso mi lascia un ricordo. © Copyright by: Mimma Vitalone |