Romanzo di Ippolito Paganelli
Pagine: 36
Prezzo: 5,00 euro
E-mail: v.paganelli@inwind.it
Tel. 335 8211236
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PROFILO ARTISTICO
IPPOLITO PAGANELLI è nato a Cerignale (PC), risiede a Como. Ha
partecipato a diversi concorsi letterari nazionali ed esteri cogliendo
lusinghieri successi.
Il suo nome è stato inserito nell’Enciclopedia degli Autori Italiani (edizioni
A.L.I. Penna d’Autore) e in diverse antologie: Realtà e Fantasia, Latinitas,
Poesia amore mio, Minerva, Dizionario di autori scelti, tutte edite da Cronache
Italiane; I poeti del Faro; Editore Circolo Culturale Il Faro; C’ero anch’io, La
Gioia del Natale, Una poesia e un pensiero per Faber, Giubileo: Editore
Bacherontius. È iscritto all’ANPI (Associazione Nazionale Poeti Autori ed
Artisti d’Italia). Ha pubblicato due libri di poesie con l’A.L.I. Penna
d’Autore: La vita è poesia e Poesia della vita. Sempre a cura
dello stesso editore verrà pubblicato prossimamente un altro libro di poesie,
dal titolo: L’amore motore della vita. Ha pubblicato anche il romanzo
Questa umana commedia, editore Cronache Italiane.
Prima parte “Ciao Giusy”. La
ragazza si voltò, avendo riconosciuto la voce.
“Ciao” gli rispose, tendendogli la mano.
Si baciarono sulle guance. Erano rimasti amici, quando la loro storia s’era
interrotta qualche mese prima. “Ti vedo in forma” disse Samuel. “Anche tu hai
una buona cera, come mai ti trovi a Como?” “Devo fare un servizio per il mio
giornale sull’industria del Comasco. Se vuoi, potremmo trascorrere la serata
insieme.”
“Potrebbe essere una buona idea, dove mi porteresti?”
“Mi piacerebbe la crociera notturna sul “Manzoni” con cena e ballo a bordo.”
“Sì, stasera sono libera da impegni. Fa servizio il vice Questore Boldi.”
“Stai facendo carriera nella Squadra Mobile! Adesso sei Ispettore vero?”
“Sì, hai detto bene, il mio incarico attuale è questo”.
“La partenza del battello mi sembra che sia alle 21.00 no?”
“Sì, l’ora è giusta.”
“Allora abbiamo il tempo per metterci in ghingheri vero?”
“Sì, sì, certo”.
“Okay a stasera.”
“A stasera, non metterti troppo elegante, non vorrei sfigurare.”
“Stai tranquillo, non mi vestirò da Duchessa.”
Il cielo era limpidissimo, le prime stelle illuminavano la
volta celeste. Anche un fettino di luna faceva mostra di sé sopra Brunate.
La fontana di villa Geno illuminata, lanciava in alto spruzzi dorati, che
ricadendo, si tuffavano nelle acque del lago.
Nel medesimo istante, a Catanzaro, il papà di Giusy si stava recando in un campo
di sua proprietà, posto non lontano dalla sua casa.
Era preoccupato perché la moglie avrebbe dovuto sottoporsi ad un intervento
importante al ginocchio (per inserire una protesi).
Si fermò al bar “Giorgio” per l’abituale caffè di mezza mattinata.
“Sig. Gino, la prende la brioche oggi?”
“No, no, solo un caffè un po’ lungo.”
“Come va la campagna quest’anno?”
“Prima le gelate, adesso la lunga siccità, è un anno disgraziato.”
“Buon giorno sig. Gino”, disse il prof. Pugliesi
avvicinandosi al bancone. “La trovo in forma”.
“Sì, non mi posso lamentare.”
Gino aveva un fratello di nome Gaetano, che era emigrato a
Toronto in Canada, da circa vent’anni, e del quale non aveva più avuto notizie
da circa dieci anni, nonostante avesse tentato in tutti i modi di rintracciarlo,
anche interessando il Consolato e l’Ambasciata d’Italia.
Gaetano, al suo arrivo, era stato costretto a lavorare come muratore per dodici
ed anche quindici ore al giorno.
Si teneva in contatto con i parenti in Italia, soprattutto scrivendo lettere e,
a volte telegrammi.
Dopo alcuni anni di grossi sacrifici, era riuscito ad acquistare una piccola
impresa edile.
Improvvisamente ed inspiegabilmente s’era spostato in un’altra regione e da quel
momento aveva fatto perdere le sue tracce.
Il piroscafo A. Manzoni, ancorato presso il pontile
principale, risplendeva di luci. Stavano salendo a bordo i primi passeggeri:
coppie di giovani, ma anche meno giovani, ed alcuni della terza età.
Giusy e Samuel s’incontrarono all’altezza del bar Monti.
Lei indossava un abito bianco lungo, lui un completo doppio petto blu, camicia
azzurra, cravatta a righe bianco blu.
“Eccoci qua” disse Giusy.
“Sei elegantissima” rispose Samuel.
“Affrettiamoci, perché mancano pochi minuti alla partenza.”
Infatti alcuni istanti dopo, il piroscafo si staccò dal molo e l’orchestra
iniziò a suonare.
“Signori, si possono accomodare qui al tavolo 15”, li salutò il cameriere
porgendo loro i menu.
“Sai che non ho mai capito bene perché la nostra storia sia finita.”
“Samuel, abbiamo una visione della vita completamente diversa. È impossibile
stare insieme per un tempo superiore a quattro/cinque ore senza litigare.
L’unica possibilità che abbiamo, è di rimanere buoni amici.”
“Ma guarda Giusy che nell’ultimo periodo ho cercato di modificare il mio
carattere; sì, certo sono nervoso ed istintivo, ma non scatto più come prima,
cerco di trattenermi, forse potremmo riprovarci.”
“No, no, non se ne parla, non mi va di ripetere esperienze negative. Limitiamoci
a trovarci quando capita, un film, una pizza e via.”
“Va bene non insisterò. Guarda il faro di San Maurizio. Com’è bello. È
caratteristico.”
“Sì, però io preferisco ammirare le splendide ville: Erba, D’Este, ecc.”
“Sai che la cucina del Manzoni è veramente ottima. Ho gustato le tagliatelle, ma
anche il pesce persico.”
“Sì, sì, hanno un cuoco sicuramente bravo.”
La mamma di Samuel, stilista di buona fama, possedeva un Atelier a Cannes.
Giovanissima s’era piazzata terza in un concorso di Miss Francia.
Aveva poi iniziato la carriera di fotomodella, acquisendo una discreta fama.
All’età di venticinque anni aveva conosciuto un attore di medio livello. Dopo un
anno di fidanzamento s’erano sposati a Nizza, dove presero in affitto una villa
sul mare.
Samuel, a causa del tipo di lavoro svolto dai genitori, dalla scuola materna al
liceo, fu costretto a frequentare i vari collegi della Costa Azzurra. Solo
durante le vacanze poteva tornare a casa dei nonni a Cannes.
Quest’assenza forzata dei genitori, influì negativamente nella formazione del
suo carattere. Introverso, aveva pochi amici e non troppo raccomandabili.
All’età di diciotto anni, fu coinvolto in una rissa, che non ebbe conseguenze
negative, grazie all’interessamento del padre presso il Questore.
Giusy e Samuel stavano per gettarsi nel vortice delle danze,
quando si pararono dinnanzi a loro: Germana e Silvana, amiche del tempo del
liceo.
“Carissima” esclamarono le due signore.
“Ciao bellissime” rispose Giuseppina, “vi presento un caro amico, Samuel”.
“Non ci avevi informate di avere amici così affascinanti.”
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