Romanzo
di Antonio Greco
Pagine: 57
Prezzo: non comunicato
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INTRODUZIONE
In queste pagine si narrano le vicende controverse e penose di due giovani
profondamente innamorati che, a causa della loro differente estrazione sociale,
sono fortemente ostacolati, in primo luogo dai familiari della ragazza e da una
parte del personale al servizio della famiglia, poi, indirettamente, dalla gente
del paese, governata da una mentalità grezza di stampo medievale, che non
trascurava mai di interessarsi a loro due, andando poi a riferire ai parenti
della donna dei suoi incontri con il giovane; ed, infine, dagli amici ed amiche
di cui i due, per ragioni di opportunità, sono costretti a circondarsi. Questa
cerchia di amicizie, infatti, non fa altro che ordire continuamente inganni,
tradimenti e macchinazioni varie ai danni della coppia che, stupita, non riesce
a capirne le ragioni. Costretti dunque a destreggiarsi tra mille ostacoli, i due
cercano caparbiamente di portare avanti, malgrado tutto, la loro grande storia
d’amore.
Epilogo a grande sorpresa.
Personaggi e luoghi citati in questo scritto sono puramente immaginari.
L’Autore
PRIMA PARTE
Era un tiepido pomeriggio di Maggio, quando Angela, visibilmente emozionata, se
ne andava tutta sola (o quasi) lungo certi viottoli di campagna a lei molto
familiari, portando a spasso il suo cane, un collie dal lungo pelo striato di
bianco e giallastro. Ne era molto affezionata, si può dire che lo trattasse
quasi come una persona. Dal canto suo, l’animale ricambiava abbondantemente con
grandi manifestazioni di affetto e di devozione.
Era trascorso ormai molto tempo da certi suoi riferimenti, e, pur avendo
abbondantemente superato i cinquant’anni, Angela, presa da una gran nostalgia,
non aveva resistito all’idea di rivedere quei luoghi a lei tanto cari. Erano
tanti i ricordi che, proprio lì, lei teneva gelosamente custoditi e sempre vivi
nella sua memoria: i dolci ricordi della sua gioventù. Era lì che aveva
avvertito i brividi delle sue emozioni amorose, era lì che aveva sofferto le sue
pene del cuore, era lì che aveva vissuto la sua grande e tormentata storia
d’amore.
Angela era nata in una famiglia molto agiata, in un piccolo centro del Sud
Italia. Terza di quattro figli, due maschietti e due femminucce, era cresciuta
in quella casa acquisendo un’educazione di tipo ottocentesco, con una disciplina
ferrea. Le donne potevano uscire di casa solo se accompagnate da un familiare
uomo; frequentavano gli studi in collegio che raggiungevano sempre accompagnate
da un congiunto che poi andava a rilevarle al termine delle lezioni. Così,
Angela, come pure l’altra sorella, non aveva avuto molte occasioni per fare
delle conoscenze e crearsi una cerchia di amici. Era arrivata a diciannove anni
di età, e quel traguardo lo aveva raggiunto, non solo illibata, ma anche senza
aver mai conosciuto giovani neppure a livello di semplice amicizia. Era una
donna dal carattere molto dolce, di carnagione chiara, occhi celesti e capelli
castano chiari; alta e ben formata, di aspetto molto fine ed uno sguardo che
esprimeva tutta la dolcezza e la bontà di una donna indubbiamente eccezionale;
una donna che farà perdere l’orientamento a Carlo.
Angela abitava in un palazzo a due livelli di vecchia costruzione, e quando
doveva uscire di casa, c’era un grande portone da varcare, e lo faceva sempre e
solo alla guida dell’auto di famiglia, con a bordo un immancabile familiare. Era
impossibile, dunque, incontrare questa ragazza per strada, però si poteva
vederla spesso, in diversi momenti della giornata, compatibilmente con le
stagioni e le condizioni atmosferiche, sul balcone della sua camera, posta al
primo piano dello stabile. Pertanto, chi avesse avuto qualche interesse verso di
lei, avrebbe potuto così vederla tutti i giorni, ma era come ammirare un’opera
d’arte a debita distanza e ‘ben protetta’, per impedire eventuali ‘contatti’ con
chiunque.
Già da qualche tempo, Carlo si era messo ad ammirare quella figura, quasi
astratta, restandone affascinato sempre di più. Via, via che i giorni e le
settimane passavano, si faceva largo in lui, sempre più profondo, un sentimento
che non sapeva ben definire, ma che di sicuro doveva essere un gran sentimento
verso quella donna, che, per il modo e le circostanze in cui era possibile
vederla e per l’espressione del suo incantevole sguardo, appariva come
un’immagine fantastica, surreale, quasi fiabesca. Non vi erano più dubbi, Carlo
era ormai pazzamente innamorato di lei, anche se non poteva credere di essersi
potuto innamorare di una donna che lui stesso giudicava irraggiungibile, perché
si trovava, rispetto a lui, aldilà di un gran vuoto, oggettivamente
invalicabile. Tuttavia, se, per assurdo, avesse voluto ignorare tale condizione,
Carlo non avrebbe ugualmente mai potuto avvicinare Angela, per il semplice fatto
che, dal punto di vista pratico, le possibilità erano del tutto inesistenti; se
a questo poi si aggiunge quel baratro che li divideva, che consisteva nella
diversità dei loro ceti, (Angela era una donna ricca e quasi nobile, mentre lui
era soltanto un modesto lavoratore, se pur di buona famiglia), ecco che Carlo
aveva tutte le ragioni per non osare nemmeno di sognarselo. Ad ogni buon conto,
avevano modo di vedersi reciprocamente, ancorché da lontano, spesse volte e
tutti i giorni. Naturalmente, rispetto ai desideri ‘inconfessati’ di Carlo, non
era molto. Lui, però, cercava di accontentarsi, consapevole che, al momento,
quello era il massimo che poteva avere, ma senza togliersi l’illusione che
poteva anche sperare in un futuro più accondiscendente. Così trascorrevano i
giorni e le settimane, ma, nel frattempo, erano cominciati così i primi scambi
di sguardi, significativi, che divenivano sempre più eloquenti, più profondi e
persistenti. Si stava così instaurando tra loro un tipo di rapporto, silenzioso,
ma che Carlo osava definire ‘stupendo’, a dispetto di chi a rapporti simili non
ci ha mai creduto, peraltro, era supportato dal fatto che, purtroppo, non poteva
essere altrimenti. Ormai si cercavano freneticamente con gli occhi e
comunicavano attraverso gli sguardi. Si può definirla come si vuole, ma di certo
loro potevano ben dire che era iniziata una vera storia, la loro storia, dolce e
appassionata, e che ormai si protraeva già da mesi.
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