PROFILO DELL'AUTRICE
EDVIGE CUCCARESE, ingegnere ed agrotecnico laureato per professione, poetessa e
scrittrice per ispirazione. Presenta la seconda parte di “MAIL d' AMORE”. Una
storia d'amore nata per caso (o per destino) e vissuta all'insegna del
sentimento puro, sincero e spontaneo.
Eventuali riferimenti a persone e/o situazioni sono del tutto casuali.
MAIL D'AMORE
Jan va bene qui il televisore?”
Non risponde, lo cerco nelle stanze semivuote, c’è solo silenzio. Mi volto, lo
vedo salire per le scale stracarico di scatoloni. Impossibile aiutarlo, i pacchi
sono tutti incastrati tra loro. Finalmente raggiunge il salone, piano piano si
lascia scivolare tutta la roba e va a finire anche lui sul pavimento. Ognuno di
noi sta sistemando la propria camera, fin qui tutto bene, nessuna interferenza.
Così rispettiamo la privacy, la personalità e le abitudini proprie (o almeno si
spera).
Per il salone? Eh! Qui bisogna collaborare! Sarà l’ambiente in comune. Entrambi
dobbiamo decidere sul come arredarlo con i nostri pezzi a disposizione.
“Jan dove metteremo tutto? Hai già invaso la casa di tutti i tuoi strumenti
musicali! Sono tanti e per lo più ingombranti” e lui “Sono tutta la mia vita.
Dove vado io vengono loro. Avrai il tuo angolo studio, non preoccuparti,
metteremo lì i tuoi libri, libroni, manuali… computer..., tutto il tuo mondo
tecnologico”. “Sì Jan, ma la batteria, il pianoforte... non so!” Mi da un bacio
con uno splendido sorriso dicendomi: “Sarà SUPER, una stanza davvero SUPER,
vedrai! Diventerà il nostro fantastico mondo”. E poi: “Vedrai, sistemeremo ogni
cosa”.
Impegniamo le giornate di sabato e di domenica, il trasloco è faticoso ma la
casa è favolosa. Il lunedì mattina mi preparo per andare al Centro Spaziale
“Jan, oggi mi aspetta un’intera giornata di lavoro, forse farò un po’ tardi. Ti
aggiorno più avanti”. Jan: “Dammi un forte abbraccio dei tuoi e mi raccomando
fai la brava. Più tardi ti chiamo”. Bacio. Bacio.
La giornata è lunghissima, il mio lavoro mi piace così tanto e, di solito, non
mi pesano le ore ma oggi che Jan mi aspetta a casa è una giornata fuori
dall’usuale. Non vedo l’ora di rientrare.
Eccomi sull’uscio, uno squillo e Jan viene ad aprirmi. Luci soffuse, colorate,
mi prende per mano e mi trovo immersa in un giardino colorato, ordinato ed
armonioso. “È un miracolo! Sei riuscito a sistemare tutto! Jan, sei stato
GRANDE! È bellissimo qui! Ed in così poco tempo”.
Ha trascorso tutto il giorno a collocare il suo pianoforte e la batteria in base
ad esigenze di acustica e di altro ed ha ricollocato il mio angolo, basandosi
sulle mie preferenze, vicino ad un dei due balconi a favore di una bellissima
luce e panorama.
“Allora il mio tocco finale sarà per le tende!” Dico. È senza dubbio uno spazio
estremamente originale; giusto per noi. Jan ha pensato proprio a tutto... è
pronta anche la cena. “Sai” mi dice “Mi sono ricordato! Ho lessato le patate, e
non ho dimenticato l’aceto balsamico” “Grazie!” Rispondo “Sei una favola”
Dopo la cena una doccia e crolliamo esausti.
L’indomani abbiamo la mattina libera entrambi. Jan viene a svegliarmi in camera
mia con un delicato bacio. Entra nel mio letto, mi coccola un poco e, finalmente
sveglia, mi sento felice di essere lì.
“È rilassante la tua camera” dice Jan. Si guarda intorno e sfoglia con gli occhi
i miei CD-ROM e DVD pensando che siano musicali, invece contengono DATI. Dati
della mie ricerche e lavori svolti da me e da altri. “No! Non ho voglia di
appesantirmi la mente!” Mi fa, lasciandoli lì. Poi.. i suoi occhi cadono su una
copertina. “Questo cos’è? C’è l’immagine di Papa Giovanni Paolo II.” “Sì” Gli
rispondo “È Papa Wojtyla”.
Sono le sue poesie, musicate e, recitate da alcuni attori come Vittorio Gassman
e Alberto Sordi e poi, Monica Vitti e Claudia Cardinale. È un bel CD”. Jan: “Me
lo fai ascoltare?! Io amo questo Papa. Non so spiegati. Mi sento molto vicino a
Lui”. “Anche per me è speciale” Rispondo. “Certo lo ascolteremo insieme. Le
musiche sono molto coinvolgenti. Stasera, magari se avremo tempo o un altro
giorno… Anzi Jan, voglio confidarti un mio sogno. Ho da tempo un forte desiderio
di incontralo” Jan: “Hai qualche motivo particolare?” “Nella mia mente
fantastico; immagino di incontrarlo e di parlargli di una cosa”. Jan: “Una cosa
che puoi dirmi?” “Si una cosa che posso dirti. Vorrei parlargli di Elga” Jan:
“Chi è Elga?” “Ti dirò… ti dirò”. Jan: “Ok! Andiamo a fare colazione!”
Nel recarci in cucina, passiamo dal salone, mi fermo un istante a guardare
l’arredamento insolito e particolare. Mi abituerò a tutto ciò? Di bello è bello
l’ambiente, non c’è dubbio ma molto diverso da come potevo immaginare di
costruirlo.
Ci prepariamo per il pomeriggio lavorativo. Ognuno prende la propria strada. Mi
attende del lavoro non troppo intenso; se riesco a finire prima, voglio passare
a vedere per le tende.
“Ciao” un collega mi chiama, non ci vediamo da prima delle feste Natalizie. È
già gennaio inoltrato e mi consegna un pacchetto “Il mio regalo per il nuovo
anno”. Mi dice. “Grazie” rispondo. Leggo: “Buon 2005, che ti possa portare tutto
ciò che desideri. E che il Signore ti possa guidare secondo il giusto” È un
profumo. Adoro i bei profumi. “Grazie anche per l’augurio; ti assicuro che è il
più bell’augurio che abbia mai ricevuto. Sono davvero contenta”. “Trascorso bene
le vacanze?” Chiedo.
Mattia “Sì, benissimo. Mi sono riposato, ne avevo bisogno”.
“Mattia devo concludere il lavoro iniziato ieri. Vado a prendere i file”. “Posso
darti una mano se vuoi; io non posso ancora procedere se prima non mi aggiornano
sull’andamento del collegamento” “Va bene; andiamo. Accendi il mio computer
intanto”, propongo.
Così in un battibaleno riusiamo a terminare il tutto. Mattia è un collega molto
attento, responsabile e premuroso. Mi viene in mente all’improvviso che una sua
parente probabilmente era o lo è ancora proprietaria di un negozio di tessuti o
qualcosa del genere.
È opportuno chiedere: “Una volta mi parlavi di una tua parente che aveva aperto
un negozio?” Mattia: “Sì, mia cugina. Un negozio di tessuti”. “Confezionano
anche tende che tu sappia?” Domando. “Si. Mi pare di si. Ti serve qualcosa?”
Racconto la mia vita degli ultimi giorni; e lui: “Ti accompagno dopo il lavoro:
non sai dov’è… si trova dall’altra parte della città”. “Accipicchia” dico “Non
pensavo fosse così lontano” “Se evitiamo l’ora di punta non ci saranno perdite
di tempo” Replica Mattia. “Ok”. Accetto e si va.
Il negozio è abbastanza assortito. È come se ci fosse stato un richiamo. Delle
tende nuove molto adatte per la nostra casa, anche per i colori. Non faccio
fatica a scegliere. Mi chiedo se piaceranno a Jan. Penso proprio di si. Per me
sono favolose. La commessa: “Domani stesso mandiamo qualcuno. Non abbia
preoccupazioni il servizio è preciso e celere”.
Saluto Mattia, ringraziandolo infinitamente, dandoci appuntamento all’indomani.
Percorro pochi metri di strada. Jan mi chiama: “Quando pensi di rientrare? Io
tra un’ora sono a casa”. Sono in cammino verso casa, ho già finito”. Gli dico.
Jan: “ Che dici, andiamo in pizzeria stasera?” Io: “Se tu vuoi si, ma non molto
tardi”. “Va bene, fatti trovare pronta al mio arrivo così andiamo subito”
risponde Jan.
Una serata veloce gustando pizza e birra. A casa un bagno rilassante. Un poco di
TV, solo notiziari, nient’altro di interessante o di divertente.
Propongo, a questo punto l’ascolto di qualche lirica di Papa Wojtyla. “Ti va Jan?”
“Perché no!”. Mi risponde euforico.
Preparo il CD-ROM, ci sdraiamo sul comodissimo divano. Jan prende in mano la
custodia del CD e legge: “CHIARO DI LUNA.