PROFILO DELL'AUTRICE
Poetessa e scrittrice, studiosa del femminile e dell'antichità, autrice di
prefazioni e di articoli giornalistici, ha pubblicato raccolte di poesie,
racconti, fiabe e saggi. È presente in antologie collettive e raccolte
multimediali e suoi articoli sono stati pubblicati sul “Notiziario per i soci
italiani della Bronte Society”.
Una sua fiaba, “La favola del sole e della luna”, è stata musicata dal
cantautore Pino Barillà, e, sempre dalla stessa fiaba, è stato tratto un cartone
animato.
Il pittore bergamasco Arturo Bonanomi ha illustrato a tempera la sua poesia “Ad
una rosa”, pubblicata in tiratura limitata dalla casa editrice Pulcinoelefante.
Inoltre un suo testo sulla Beata Pierini Morosini è stato scelto per il pannello
del perdono (concesso da Sara Noris, la madre di Pierina, al brutale assassino
della figlia) esposto all'interno del nuovo museo, dedicato alla Beata, presso
la Chiesa parrocchiale di Fiobbio di Albino (BG).
www.francescasantucci.it
francesca@francescasantucci.it
LA RONDINE
Gradita, attesa, annuncio del risveglio della natura,
messaggera di primavera, puntuale ritornando ad ogni stagione, sempre la rondine
rinnova lo stupore per la bellezza e le meraviglie delle creature e del creato.
Uccello dal becco corto, il capo, il dorso, le ali (forti e lunghe) e la coda
biforcuta d’un bel nero lucente, il petto e il ventre colore bianco sporco, il
piumaggio della fronte e della gola rosso ruggine, migratore, che giunge a
gruppi in aprile ed in stormi riparte per svernare, con sorprendente
orientamento ogni anno sa ritrovare il nido dell’anno precedente, ma sa anche
allestirne uno nuovo, preparandolo sotto i tetti o i porticati o in solitarie
stanze, e con identica amorosa cura lo riassetta e lo ripara, con fango, con
pagliuzze, con steli trasportati col becco.
E ai primi caldi la femmina depone le uova (intanto che il maschio va in cerca
di cibo), attendendo con amorevole cura la nascita dei piccoli, pazientemente
covando finché quelli, rotto il guscio, non sollevano incuriositi il capo
implume: allora, sollecita, porge il nutrimento ai suoi rondinini.
Con meraviglioso istinto di difesa è capace di difendere il suo nido,
all’occorrenza infierendo tremendi colpi d’ala contro il nemico, chiamando a
raccolta, in caso di grave pericolo, le compagne, insieme alle quali fare tanto
schiamazzo da spaventare il malintenzionato, insegnando, poi, da brava mammina,
ai suoi piccini a volare, allontanandosi con loro gradata-mente, finché, un bel
giorno, non spiccano da soli, sicuri, l’agognato volo.
Creatura gentile, graziosa, leggiadra, agile, armoniosa, libera e quasi solenne
nel suo volo erratico ("giocattolo preferito dal vento" la definì Jules Renard),
passando e ripassando lungamente ad ali tese nello stesso tratto di cielo a
caccia d’insetti, posandosi frequentemente e con facilità su rami, tetti, fili
metallici, sul terreno (per raccogliere il materiale occorrente alla costruzione
del nido) solo per brevi istanti, camminando, goffa e impacciata, con
difficoltà, dal cinguettio allegro, pur non essendo abile cantore, riempiendo
l’aria dei suoi richiami gai e argentini soprattutto al tramonto, la rondine non
teme l’uomo, che non solo non sfugge, ma di cui sembra cercare la presenza
prediligendo, per costruire il riparo, luoghi nelle sue immediate vicinanze.
E l’uomo, in genere, ama e rispetta la rondine, anche per riconoscenza per la
gran distruzione di insetti a lui nocivo che attua, ma capita anche che
qualcuno, insensato, le dia la caccia…
Era rimasta sola mamma rondine, senza il suo compagno, caduto tra i rovi durante
un volo di ritorno, ed ora doveva procurare il cibo per i suoi piccolini, ma le
si stringeva il cuore ogni volta che era costretta a lasciarli nel nido
incustodito, consapevole che avrebbero potuto essere facile preda di malvagi
rapaci.
Ad uno ad uno guardava i suoi piccini, li contava, li ricontava, faceva mille
raccomandazioni, poi, dopo aver lanciato commossa un ultimo sguardo con i begli
occhi neri, puntava il becco triangolare verso l’alto, allargava le ali e
spiccava il volo.