Pregate così
“Pregate così...
e il Padre mio e vostro vi ascolterà
chiusi nel segreto stringetevi
a Lui.”
... a macchinetta
più veloce possibile
il gesto si ripete
senza scandire né parole
né significati
pigiati sull’autobus
alla stazione
alla fermata
al supermercato
bofonchiare biascicare strascinare
parole
senza farsi vedere
notare
è vergogna pregare!
debolezza, piccolezza
Al semaforo: rosso, verde, giallo
mentre attraverso
e porto con me le spine, l’aceto, la spada
fingo
ingoiato dal trambusto, spintonato
arriccio il naso
qualcuno fuma, urla, sbraita
o peggio bestemmia
inveisce contro il vento
scarto lo sguardo
mi spingo oltre
che vorrà dire: davvero
dice così? non ci avevo fatto caso
cosa vuol dire fermarmi su
questa parola
frase
oggi che giorno è?...
eh! ma quello che fa?
s’inginocchia,
ha fatto il segno della croce, prega...
dove sono?
… in chiesa non me n’ero accorto
eh sì! quella parola oggi
per me, proprio per me
nel silenzio, qui davanti...
... e lì fuori di là dal muro
caos confusione ruggiti corse
resto qui ancora un po’
seduto inginocchiato,
un foglietto tra le mani
elogio del silenzio, del niente
della polvere
... un suono un canto
da dentro? da fuori?
un passo dietro... qualcuno che arriva
devo lasciare posto
avrà anche lui bisogno di ritrovarsi
di incontrare una parola
di gioire per una frase
di significare il giorno
oppure vorrà solo dire:
scusa, non ho capito non ci sono.
si ferma, lo sguardo sulle piaghe
sugli occhi sul cuore.
è tutto più chiaro, vivo
intanto fuori, oltre la porta
il giorno, un amore, la città...
Padre
datore di vita
inestinguibile forza
luce eterna
inarrivabile pensiero
resa estrema degli affanni
in fondo ad ogni percorso
paziente sulla riva delle
limacciose acque di esistenze
prive di spirito
urlo
gemito
sguardo pietoso
di uomini persi
parola muta che tutto raccoglie
e concentra
senso pieno
casa di ogni uomo
dove non c’è disagio
braccia infinite
Padre... Creatore
addolorato tradito
e ancora
ancora fiducioso
da stendere la radiosa ala
del tuo amore sui nostri volti
tirati impassibili
e ancora
ancora misericordioso
da perdonare fino all’ultimo,
da attendere l’estremo anelito
prima di dirti vinto
Padre per sempre
sempre presente
fine ascoltatore
raffinato suggeritore
di cammini celesti
maestosa voce del vento
impetuoso urlo del tuono
mistica gioia dell’usignolo
rendi libere – finalmente –
queste mani
questi volti
bramosi di passione
e bui di amore
scopri gli insulsi giochi
di bambini grandi
autori di torbide magie
Padre,
nella tua mano
la forza vivificante del sole
la gentilezza risvegliante della primavera
la sobrietà scintillante dell’umiltà
il calore inconfondibile della povertà
- VETRINA LETTERARIA -
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