Poesie di Giorgio Spagnoli
       Pagine: 37
       Prezzo: 10,00
       E-mail: chopperino2@libero.it
       Tel.: 0543 61261

     

        Vocalizzo
        
        … / E / a / me
        
        Pare / l’ora / della / sera
        
        mentre / il cielo / discura / e l’erba
        
        accoglie / il raggio / (ultimatum) / messaggio
        
        d’uno ieri / ormai ito / (rien a dire / rien a fair’).
        
        Ed altre bugie / avvampano pigre / da dietro gl’occhi /
        d’oscuri palazzi 
        
        (so let the time go on) / accade ogni anno 
        ogni mese, giorno                                                               
        (so let the life go on).
        
        Solo erro vagabondo
        (e già tanto ho errato)
        [in tutti i sensi se mai
        ci sia un senso,uno!]
        
        ripensando ad alta voce
        ogni passo attento a non 
        calpestare le righe (oh no!)
        [scaramanzia stradale]
        
        le cacche dei cani sì (oh no!)
        quelle portano bene (ah già!)
        [scienza-scemenza senile] Mah,
        che strano esercizio di stile 
        
        
        
        Regolarizzando l’estro al mondo ludico
        Pacifico regnava in un tempo statico
        L’ottimo, senza un vero motivo tragico
        Predisponeva l’animo all’atto comico
        Interpretando ed indispettendo logico
        L’uno e l’altro ad ogni gesto magico
        Finalizzato all’essere diatonico
        Finché non vide nello specchio limbico
        L’immagine di se peripatetico
        Puntando verso il cuore il dito unico
        Riflesso rifletté riflusso fallico.
        
        
        
        
        Il giallocorto incornicia
        Un profondo blu oltrecielo
        Mentre liquida apertura
        Si protende elastica
        
        Inebrianti efflusioni
        Sul giunco teso a spigola
        Scendendo salgo sulla vetta 
        Di caramella sapida
        
        			(Ciecamente steso
        			m’affanno piano e 
        			orecchie al vento
        			capto vibrazioni)
        
        La levigata copertura
        Si solleva e si contrae
        Con ritmo sinusoidale
        Com’onda su onda ‘l mare
        
        Passando dal boschetto sacro
        Mi calo nel fragore caldo
        D’una rosa salsedinosa
        Che avidamente suggo
        
        			(Di ciò che attorno
        			accade non curo)
         
        			Liberò l’amore
        			Come giusto premio
        			E chi pensa male
        			Non sa che si perde!
        
        
        
        Liberamente traggo auspici
        Da inutili gesti magici
        Abdicando pensieri logici
        Per comune credenze facili
        
        Nell’attesa d’eventi semplici
        Conto rami a noti salici
        Ch’assecondano certo pratici
        Divisioni di tempi unici
        
        Contrappongo momenti lirici
        A minuti con stili tragici
        Straniti casi filosofici
        Ad argomenti sifilitici
        
        Fino a quando ad occhi lucidi
        Perdonerò voli pindarici
        Rendiconti fin troppo sferici
        Per ritardi ormai biblici.
        
        
        
        
        
        L’aria si fa assente
        Nel limitare della sera
        E lo sguardo fa eco
        Al respiro salato del vento
        
        Mentre spicca un balzo e decolla
        Questo mio pensiero azzurro
        Che s’alza a volo libero
        Sul mare.
        
        E nell’infinito occaso
        D’una prima comunione
        Volo faccia al vento
        
        Ogn’incognita rischiara
        E limpidamente vedo
        L’oggi ed il mio passato 
                                                   Predìco.
        

- VETRINA LETTERARIA -

 
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