Poesie di Germano Costa
       Pagine:48
       Prezzo: 7,00 euro
       E-mail: costa155@interfree.it
       Tel.: 329 4240119

     

    CURRICULUM

    COSTA GERMANO. Ha seguito gli studi di informatica e come dirigente vive a Cavanella d'Adige Venezia, nel tempo libero si occupa di volontariato, ma la sua passione rimane la poesia e narrativa.
    Ha trovato la sua ispirazione come poeta e scrittore nel 1987, quando per un periodo ha seguito un corso di giornalismo a Roma. Da allora è stato partecipe a numerosissimi concorsi di poesia e narrativa. Nel 2004 è stato segnalato in numerose antologie, quali, «Il Club degli Autori», «Il giro d'Italia delle più belle poesie», «Poeti Terzo Millennio» Sanremese, «Associazione Arte e Cultura», Salerno, «Accademia del Verbano» Vercelli. È stato segnalato e ha ricevuto numerose menzioni di merito e Premi in concorsi nazionali e internazionali quali: Premio Internazionale A.I.A.M presso l’Accademia Internazionale d'Arte Moderna, Istituto Superiore di Cultura Roma, Accademia Internazionale di Belle Arti, Lettere e Scienze «Greci Marino», Centro Studi Storici Eboli. È stato segnalato e inserito nell'antologia del premio internazionale «Eugenio Montale» di Sanremo, finalista al premio «Umana Una», premio internazionale dedicato a Maria Montessori, Cremona. Vincitore del premio San Marco, con un racconto. È stato selezionato dalla casa Editrice Libro Italiano, Firenze Libri, per pubblicazione di libri di poesie e racconti. Inserito nell'elenco Società Italiana degli Autori i e Scrittori ( SIAE ) al N 441. È stato inserito nell'elenco fra i migliori poeti. È stato nominato nel 2004, per meriti letterari, Accademico a onorem, e inserito nell'Accademia del Verbano, con la qualifica di Accademico. Recentemente ha partecipato, (su invito di una rete televisive regionali del Lazio Su Tele Vita) a un programma culturale per parlare di poesia.

        Anche oggi
        
        Anche oggi
        la chiave e stata cercata!
        Il vento goloso
        ha attirato a se...
        Le solite bandiere
        continuano ad inseguirla,
        cercando di prenderla…
        Ma essa e riservata a pochi!
        Solo nell’immensa locanda
        fagocito il rumore 
        del lontano motore
        che sognandolo,
        mi lascia sempre più solo.
        Il falerno,
        che non lontano dall’amore Eterno
        ha lasciato in me lo stordimento, fra l’effimera amicizia,
        rievoca lugubremente, la macchinosa 
        verità.
        Non ho più insistito a cercare.
        Il silenzio, parla.
        Conferma che…
        Non è mai esistita la porta. 
        Ho solo la chiave, che a pochi è stata concessa.
        Non sono felice di questo!
        Anche se, i restanti continuano,
        sapienti e presuntuosi a vantarsi.
        Ripasso Pascal, 
        cercando di… Allontanare l’inspiegabilità.
        Ognuno è legato al suo microscopico, 
        granello di realtà.
        Ma non è giustificato il smisurato infantilismo..
        Ma fra questo infimo motore
        percepisco, sempre
        che... mi manca. 
         
        Anche oggi  è apparsa…
        
        Anche oggi  è apparsa,
        la cupa nebbia.
        Renitente allontano
        Il velo  pensando, che…
        È finito il tempo
        In cui nel cielo
        S’osservava sereni
        La luce delle stelle.
        Irrompeva prepotente,
        insistente,
        abbagliante,
        nei cuori
        solitari,
        che stupiti dal maestoso
        silenzio
        amavano la vera realtà.
        Ora il mondo refaiuolo
        Cerca di far cessare
        la dolce melodia
        degli ultimi onesti cantori.
        Nell’intensa luce,
        Che pochi effettori
        continuano ad emanare,
        l’esedra  prepotente;
        schivando
        escludendo la  loro interiorità
        per timore  che,
        nasca nel freddo cuore
        un fiore.
        Spegne per sempre la verità
        in quei cuori che un tempo
        ascoltavano la luce  del cosmo.
        
         
        Continuano a scorrere i giorni
        
        Continuano a scorrere i giorni.
        È il solito  vecchio filmato,
        già visto, in passato.
        Qual è,  la  realtà,
        che  appare oggi?
        Può sostituire,
        la storia, piena di avidità,
        crudeltà?
        Mi ero accovacciato, fra un muro umido,
        e un corpo  seminudo, percosso dall’insolenza.
        Con grande ferocità
        percepii, subii, tutta la violenza,
        dell’essere umano.
        Volevo solo aiutare,  nel  paesaggio inquieto,
        quella giovane vita.
        Quanto odio; Quanto  accanimento.
        Nessuna   ragione, può esistere,
        per tutto ciò,
        davanti al creatore, nel  sopprimere,
        nell’escludere  un essere,
        per   un atto d’amore.
        Aveva solo amato,
        il suo amato,
        ma un  gran odio, fra  quella gente, li portava   nel loro cuore,
        a compiere un atto cosi pieno di livore.
        Questo e quello che,
        soggiogava fra quelle  persone, che disprezzavano,
        quella giovane vita,
        che odiavano,
        l’amore.
        

- VETRINA LETTERARIA -

 
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