CURRICULUM COSTA GERMANO. Ha seguito gli studi di informatica e come dirigente vive a Cavanella d'Adige Venezia, nel tempo libero si occupa di volontariato, ma la sua passione rimane la poesia e narrativa.
Ha trovato la sua ispirazione come poeta e scrittore nel 1987, quando per un periodo ha seguito un corso di giornalismo a Roma. Da allora è stato partecipe a numerosissimi concorsi di poesia e narrativa. Nel 2004 è stato segnalato in numerose antologie, quali, «Il Club degli Autori», «Il giro d'Italia delle più belle poesie», «Poeti Terzo Millennio» Sanremese, «Associazione Arte e Cultura», Salerno, «Accademia del Verbano» Vercelli. È stato segnalato e ha ricevuto numerose menzioni di merito e Premi in concorsi nazionali e internazionali quali: Premio Internazionale A.I.A.M presso l’Accademia Internazionale d'Arte Moderna, Istituto Superiore di Cultura Roma, Accademia Internazionale di Belle Arti, Lettere e Scienze «Greci Marino», Centro Studi Storici Eboli. È stato segnalato e inserito nell'antologia del premio internazionale «Eugenio Montale» di Sanremo, finalista al premio «Umana Una», premio internazionale dedicato a Maria Montessori, Cremona. Vincitore del premio San Marco, con un racconto. È stato selezionato dalla casa Editrice Libro Italiano, Firenze Libri, per pubblicazione di libri di poesie e racconti. Inserito nell'elenco Società Italiana degli Autori i e Scrittori ( SIAE ) al N 441. È stato inserito nell'elenco fra i migliori poeti. È stato nominato nel 2004, per meriti letterari, Accademico a onorem, e inserito nell'Accademia del Verbano, con la qualifica di Accademico. Recentemente ha partecipato, (su invito di una rete televisive regionali del Lazio Su Tele Vita) a un programma culturale per parlare di poesia. |
Anche oggi
Anche oggi
la chiave e stata cercata!
Il vento goloso
ha attirato a se...
Le solite bandiere
continuano ad inseguirla,
cercando di prenderla…
Ma essa e riservata a pochi!
Solo nell’immensa locanda
fagocito il rumore
del lontano motore
che sognandolo,
mi lascia sempre più solo.
Il falerno,
che non lontano dall’amore Eterno
ha lasciato in me lo stordimento, fra l’effimera amicizia,
rievoca lugubremente, la macchinosa
verità.
Non ho più insistito a cercare.
Il silenzio, parla.
Conferma che…
Non è mai esistita la porta.
Ho solo la chiave, che a pochi è stata concessa.
Non sono felice di questo!
Anche se, i restanti continuano,
sapienti e presuntuosi a vantarsi.
Ripasso Pascal,
cercando di… Allontanare l’inspiegabilità.
Ognuno è legato al suo microscopico,
granello di realtà.
Ma non è giustificato il smisurato infantilismo..
Ma fra questo infimo motore
percepisco, sempre
che... mi manca.
Anche oggi è apparsa…
Anche oggi è apparsa,
la cupa nebbia.
Renitente allontano
Il velo pensando, che…
È finito il tempo
In cui nel cielo
S’osservava sereni
La luce delle stelle.
Irrompeva prepotente,
insistente,
abbagliante,
nei cuori
solitari,
che stupiti dal maestoso
silenzio
amavano la vera realtà.
Ora il mondo refaiuolo
Cerca di far cessare
la dolce melodia
degli ultimi onesti cantori.
Nell’intensa luce,
Che pochi effettori
continuano ad emanare,
l’esedra prepotente;
schivando
escludendo la loro interiorità
per timore che,
nasca nel freddo cuore
un fiore.
Spegne per sempre la verità
in quei cuori che un tempo
ascoltavano la luce del cosmo.
Continuano a scorrere i giorni
Continuano a scorrere i giorni.
È il solito vecchio filmato,
già visto, in passato.
Qual è, la realtà,
che appare oggi?
Può sostituire,
la storia, piena di avidità,
crudeltà?
Mi ero accovacciato, fra un muro umido,
e un corpo seminudo, percosso dall’insolenza.
Con grande ferocità
percepii, subii, tutta la violenza,
dell’essere umano.
Volevo solo aiutare, nel paesaggio inquieto,
quella giovane vita.
Quanto odio; Quanto accanimento.
Nessuna ragione, può esistere,
per tutto ciò,
davanti al creatore, nel sopprimere,
nell’escludere un essere,
per un atto d’amore.
Aveva solo amato,
il suo amato,
ma un gran odio, fra quella gente, li portava nel loro cuore,
a compiere un atto cosi pieno di livore.
Questo e quello che,
soggiogava fra quelle persone, che disprezzavano,
quella giovane vita,
che odiavano,
l’amore.
- VETRINA LETTERARIA -
HOME PAGE
|