Poesie di Abramo Martini
Pagine: 53
Prezzo: 10,00 euro
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PREFAZIONE
Il poeta parmense Abramo Martini, veterano nella poesia di stile haiku, esprime
in questa fruttuosa raccolta poetica (che si distingue dalla sua omerica opera a
causa dello stile orientaleggiante della forma haiku) per gettare il suo cuore
in un vortice di energia in cui la parola accende la spirale tra sentimento e
realtà, una spirale in cui cresce il parallelismo tra mondo interiore e mondo
esterno, in cui si esprime e si pasce una sorta di volontà di persuasione della
parola pedagogica.
Specialmente in questo periodo storico afflitto da incomprensioni ed
intolleranze è importante anzi direi fondamentale manifestare una cultura
cosmopolitica e aperta verso uno stoicismo religioso, spalancato verso un amore
multietnico. Gli emblemi dei versi di stile giapponese schiudono un diretto
contatto con la spinta interiore dell’animo mentre il modello la caratura si
intersecano alle eleganti pennellate verbali della propria testimonianza in cui
il poeta si volge alla platea con lo sguardo limpido in esteta con la lingua
sciolta di un vaticinante, per ricordare il suo passaggio, la sua vulnerabilità,
la sua radicata volontà di rendere la propria impronta qualificabile. Martini,
veste i segni le metafore di una professionalità acquisita in campo artistico,
mai disgiungendo il sentimento quale ingrediente fondamentale e rappresentativo
della sua personalità.
Una personalità forte che si è affermata per i molteplici estimatori e si carica
di un segno emotivo improntato sulle orme della religiosità di stile
naturalista, un naturalismo di carattere lucreziano, che osmoticamente sospinge
la sua parola in una direzione ultraterrena in un senso positivamente inteso di
trascendenza del valore dell’uomo, capace di condensare in metafora quegli
elementi di spiritualità, che divengono inderogabili leggi per la comunità
cristiana.
Sappiamo che Abramo Martini, è andato promuovendo con la propria presenza gli
ideali per cui si è sempre battuto durante tutta la propria vita in cui la
poesia ha caratterizzato l’arma pacifica nel cui agone albergare libertà e
coraggio.
L’essere umano per essere se stesso pare avvertire Abramo deve vivere
esclusivamente nella piena garanzia della propria ascendenza artistica, sempre
confessando una propria ferma responsabilità quella che ciò viene richiesta a
coloro che si riflettono come specchi della società, per poterne riequilibrare i
cardini in una determinazione di vita e riflessione autonome, nella speranza di
un modello artistico che tramandi il seme della conoscenza sulle origini
dell’uomo... un seme che piega diretto a portare le rievocazioni della
militanza, l’intimità religiosa, estrapolando una variopinta nemesi di colori
che coniano la parola stessa e la involano ad un traguardo di molteplicità
rappresentativa in cui le varie maschere coprono un’incandescenza, uno stato di
giovinezza che perdura volgendo la cornucopia dei frutti irreali in un elevato
canto di vittoria.
Milena Massani |