Poesie di Claudio Raccagni
       Pagine: 66 
       Prezzo: 85,00 euro
       E-mail: settembre69@excite.it
       Tel.: 328 4679640

     

    PROFILO DELL'AUTORE

    CLAUDIO RACCAGNI, nasce nel 1969 a Palazzolo s/O, nel bresciano. Quinto di sette tra fratelli e sorelle. A 13 anni (1983) conosce la sofferenza della morte, prima con quella del padre, l’anno successivo con la scomparsa dell’allenatore di atletica.
    In seguito alla scomparsa del padre inizia per lui un periodo neutro, fermo, vuoto, mentre la vita passa, ma il pensiero resta e si libera negli anni successivi nei diari personali, dedicati al padre: discorsi, appunti, lettere al padre, che lo aiuta a continuare...

        Malinconia - 1988
        
        Malinconia,
        amica dei miei momenti nostalgici,
        non ci abbandoneremo mai,
        perché sei e sarai sempre
        compagna dei miei ricordi,
        dei miei momenti unici.
        Unici,
        come questa nostra vita.
        
        
        
        L’orgoglio di essere - 1989
        
        Sono ferito,
        ma la mia strada seguirò
        e per questo rimarrò come un cane sciolto,
        ma con l’orgoglio
        che non mi ha tradito mai.
        
        Non mi sentirò mai stanco
        di dire quello che mi brucia dentro
        e per questo rimarrò come un cane sciolto,
        ma con l’orgoglio
        che non mi ha tradito mai.
        
        
        
        
        
        Dolce amica mia... 
        Desiderio nascosto - 1989
        
        Non si descrive mai abbastanza
        ciò che si prova guardandoti
        Sei sempre nei discorsi degli amici che,
        come me,
        non riescono a dividere la voglia erotica
        dal solo averti vicino.
        
        Quanto vorrei sgridare
        quel tuo sguardo menefreghista e lontano da me,
        che a volte, inconsapevolmente, assumi,
        ma poi, quando ti riempio di attenzioni,
        ritrovi il sorriso
        e i tuoi occhi innocenti si illuminano cosi in fretta
        da liberare la mia voglia di te.
        
        Occhi innocenti, di una ragazza cresciuta,
        che cerca ancora qualcosa.
        
        Occhi dolci,
        che con il tuo viso
        vogliono essere accarezzati.
        
        Occhi che distolgono l’attenzione
        dal tuo bel seno,
        per portarla sulle tue labbra sporgenti,
        che non sentono ancora il mio richiamo.
        
        Poi, scherzosamente, ti passo la mano fra i capelli
        e la tua voglia di lasciarti andare
        non riesce a liberarti da lui;
        a provare ancora quella sensazione
        
        del “primo ragazzo”;
        quelle attenzioni da ricambiare.
        
        Capelli lisci e biondi
        a cui vorrei appoggiarmi, piangere e sfogarmi.
        
        È una sensazione forte, che,
        a tua insaputa, ti lusinga.
        Una sensazione che mi brucia il cuore
        e mi fa chiedere perché siamo nati
        con questa paura di parlare?
        Di essere amici?
        Di amarci?... 
        
        ... ma ora, qui, solo,
        di questo “amore” sento solo il peso.
        Eppure basterebbe solo un attimo.
        Un attimo d’amore con te
        potrebbe rinvigorire una rosa ormai stanca,
        appassita,
        che cerca solo l’acqua,
        che la circonda,
        per vivere; per sempre.
        
        Dolce amica mia... 
        ... ma come puoi sapere?
        
        
        
        
        
        Ciao Mamma - 1989
        
        Nessuno è come te.
        Prima ti  arrabbi, avendo ragione,
        poi perdoni sempre,
        anche se ci rimetti un po’.
        
        Pensi sempre a noi
        e poco a te.
        
        È difficile imitarti,
        perché quando ti vedo arrabbiata
        provo odio per chi ti ha offeso;
        poi vedo che in fondo
        non vuoi male a nessuno
        e capisco che ho sbagliato io
        a pensare che tu potessi odiare qualcuno.
        
        Bella e giovane
        per avere sofferto;
        per avere capito che si vive
        e comprende meglio
        se la vita ci offre i problemi giusti.
        
        Un lavoro per vivere;
        non per morire,
        soffocando la vita
        in un sacco d’oro.
        
        Il sorriso non te lo toglie nessuno,
        nemmeno colui che ti offende,
        perché tu sai di essere salva.
        Tu hai già vinto.
        
        
        
        Capire il tuo sorriso
        vuol dire molto;
        può salvare anche una vita.
        Forse è per questo
        che anche io
        vinco insieme a te.
        
        È solo uno stupido dolore
        questa paura di lasciarti?
        Paura che la sofferenza
        dopo la tua partenza
        sia troppo forte da fronteggiare?
        
        Guardami... 
        ... lascia che il mio sguardo ascolti il tuo
        e capisca che non ci divideremo mai.
        
        Ciao Mamma.
        						CONTINUA
        

- VETRINA LETTERARIA -

 
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