PROFILO DELL'AUTRICE
GIUSEPPINA ATTOLICO è nata a Bari il 15-4-1953. In questo ridente
capoluogo pugliese affacciato sul mare, la poetessa trova tutte le emozioni di
una donna semplice e l'ispirazione per i suoi versi. La passione per lo scrivere
inizia negli anni Settanta, quando comincia a dedicarsi con pazienza e con amore
alla poesia, ai racconti e alle favole, che nascono spontaneamente dal cuore.
Raccoglie i suoi scritti in un quaderno personale nascosto in un cassetto, e
quando l'ispirazione diventa più forte il suo desiderio di esprimere con la
penna avvenimenti di vita quotidiana o pensieri dettati dalla fantasia e dai
sentimenti, riesce a dare il meglio di sé. Questa capacità di esprimersi è un
dono che rispecchia la sua bellezza interiore, che l'ha portata a ricevere premi
e considerazioni attraverso la sua partecipazione ai concorsi letterari. Ha
ricevuto il Diploma onorifico «Pioniere della Cultura Europea» e di merito
culturale e il Diploma dell'UNICEF; inoltre è membro attivo dell'Azione
Cattolica Italiana e del Centro Volontari della Sofferenza, dove aderisce con
qualche composizione attraverso il giornalino «Cristo vera speranza» e negli
incontri dedicati agli ammalati. Un'altra delle sue passioni è dipingere,
ascoltare musica, e dedicarsi a lavori manuali e alla realizzazione di piccoli
manufatti di carattere artigianale. |
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Irene
Dolce vellutato volto truccato fine, delicato,
occhi richiusi ripieni di lacrime, volto della piccola
Irene, dipinto a mano con gran volontà.
Erede Irene dei miei immensi dolci, assurdi inventati
ripieghi di un libro, aperto per far concorrere alla novità.
Frammenti d’Irene agitata nella prima
parola in conclusione. Il tempo di Irene
per una sola necessità amare e dichiarare.
Avere simpatia
per il suo viso così bello, vivo.
Il solaio
Sono le piccole cose che si nascondono, i gingilli,
i bambolotti, un orso, un pesce, un cuscino di seta
un tappeto orientale, sembra questo solaio,
annegato nel buio profondo di un silenzio senza fine.
Uno stanzone riempito di cose inutili, passati
da un giorno all’altro in un anno di corsa verso il tempo,
che scopo avere e mai dare, per poi conservare
nel mio solaio. Vorrei accarezzare ogni piccolo ricordo,
scatola di cartone quadro da me riprodotto.
È una gioia infinita è una ben nascosta serenità
come ogni pensiero, grido di dolore, stimolo a sorridere
un po’ verso un domani misterioso.
Amaretti
Assaggio per gustare d’anticipo nel mio piatto
degli amaretti gustosi al palato, prima della festa vorrei
preparare delle scodelle ripiene d’amaretti per gli ospiti;
verranno dei cofanetti preparati con fiori dipinti
aperti ovunque per avere una sola volta confezioni speciali.
Ripeto nella mia mente che per i parenti
si prepara tante prelibatezze nei momenti opportuni.
Sono piccoli entrano a risucchio.
Vocaboli
L’unica a sapere come si vince
per essere educati nella maniera possibile.
Avendo a disposizione tanti vocaboli.
A passo con i tempi consultarmi solo
per rendere facile la mia vita piccola talvolta insicura.
Ho a portata di mano tante pagine illustrate
di città in conoscenza.
Presentarsi in bell’aspetto nel saper parlare,
discutere del pensiero.
- VETRINA LETTERARIA -
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