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Sopravvivo in questo tempo
sospeso fra paura e desiderio.
Il mio passo incerto,
sul ponte tremulo
che separa quello che è stato,
da quello che sarà.
Poche gocce d’Amore
nel respiro dei miei sospiri.
Lacrime di rabbia stillano
dal viso di un uomo
che non è riuscito a cambiare
le cose della vita.
Nella mia faretra non ho più frecce,
solo quando la notte cadrà dal cielo
busserò alla porta dell’essenza dell’essere,
per rinascere ancora...
Chi è chi?
Siamo ombra o sostanza?
Nel buio, quel velo di luce,
traspare come un fantasma in agonia.
Inutile sognare il mare
d’Inverno se poi non si può navigare.
Prigionieri di un sogno
al di fuori del tempo.
Ectoplasmi
tra il bene e il male,
dove tutto il Mondo
è un vicolo di desolazione.
Non sappiamo vivere,
sappiamo solo procrastinare la morte.
Le porte sono chiuse,
maschere senza occhi
nella nebbia rarefatta.
Il dolore non ha volto,
non c’è nessuna terra promessa
dove arrivare,
nessuna traccia da seguire.
Non abbiate paura,
ma la vita
è una vera sconosciuta.
Io cammino per le strade di fuoco.
I bambini urlano e piangono,
le madri imprecano e piangono,
i padri muoiono.
Sto camminando tra mille enigmi
di questo mondo politico.
Dov’è l’Amore
la Passione, la Pace.
Tutti si odiano,
tutti hanno alzato un muro,
e tanti muri fanno un dedalo.
Io cammino nel dedalo,
tra il sangue che scorre a fiumi.
Ho smarrito la forza di resistere,
i nervi stanno per scoppiare.
Sono stritolato dagli ingranaggi
di questa insulsa società.
Sono schiavo delle macchine
che ho creato,
schiavo di furbi e sfruttatori
che ho delegato per rappresentarmi.
Schiavo dei potenti,
che mi hanno eletto a loro soldatino.
L’umanità vuole vivere in pace e prosperità,
poi fa di tutto per farsi la guerra.
Basta con questo mondo politico,
voglio creare un mondo nuovo,
a misura di uomo,
a misura di donna,
a misura di armonia
fra tutte le creature viventi.
Un mondo a forma di cuore,
profondo e indelebile.
- VETRINA LETTERARIA -
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