Primo Premio di Poesia
   Trofeo Penna d'Autore 2005  

   Poesie di Federica Bernardini
   Pagine: 37
   Prezzo: 5,00 euro
   E-mail: gat.marche@esinplast.it

PROFILO DELL'AUTRICE

FEDERICA BERNARDINI, è nata nel 1948 a Castelplanio in provincia di Ancona. Ragioniera, svolge il ruolo di Direttore Commerciale nella sua azienda leader nel settore della progettazione e stampaggio di materie plastiche. Ha iniziato a scrivere molto presto, e ha pubblicato due libri di poesie, uno di fiabe e quattro di testi teatrali. Ha scritto un romanzo intitolato «Un paese da vendere» e ne sta ultimando un altro dal titolo «La valle delle sirene». Il primo libro di poesie l’ha pubblicato in proprio, il secondo con la casa editrice Libro Italiano. Il libro di fiabe, invece, è stato pubblicato dalla casa editrice «Crispino Editore».
Ha vinto numerosissimi e importanti premi letterari nazionali ed internazionali con raccolte di poesie e racconti. Il testo teatrale «Una notte con Giulia» si è classificato al secondo posto al concorso indetto dall’IDI (Istituto del dramma italiano).
Fa parte della compagnia teatrale di professionisti «Teatroluce», nella quale svolge anche il ruolo di attrice.


      Furto di un sogno
      Vorrei trovarti
      nel fremere di un’onda
      nuda di sole
      sopra la battigia.
      Colmare le mie mani
      fertili gocce
      estasi di rigagnoli
      che sfiorano la bocca
      e accendono la vita.
      Disegnarti la pelle
      con miele d’erica
      furto di un sogno
      che si concentra 
      dentro le mie dita
      mentre m’impegno l’anima
      scivolando
      sul gusto del tuo corpo
      tu mia purezza
      da sempre indefinita.

      Il sole sapeva svegliarmi
      Il sole sapeva svegliarmi
      un guizzo e l’alba stupita
      piangeva lacrime di delizia
      sui prati arruffati
      consumati da notte d’amore.
      Io cercavo conchiglie 
      per catturare il mondo 
      e costringerlo nella mia mano
      e intrecciavo monili d’argento
      che le sirene rubavano 
      per adornare i verdi capelli.
      Un pittore pazzo
      affondava un consunto pennello
      tra i colori dell’arcobaleno.
      Cospargeva di rosa 
      la malinconia del rimpianto
      verniciava di azzurro la periferia
      annullava col verde la sofferenza
      e disegnava di bianco lo stupore dell’innocenza..
      Liberavo nel vento i miei capelli di neve
      mentre gli occhi assonnati
      rubavano al giorno il primo chiarore
      Ero vuota di notte e ricoprivo di luce i pensieri.

      Sei partito di maggio
      Sei partito di maggio
      rubando respiri di rose selvagge.
      Odore di lucciole
      fiaccole spolverate di vento
      illudendo speranze
      nel seguire dei passi
      che non lasciavano impronte.
      Correva la sabbia
      cancellando le dita
      nel fluire di metallo prezioso.
      Schiava d’ombre
      rinchiudevo il tuo volto
      nel riflesso di un pugno di mare.
      Nutrendo silenzio
      inventavo armonia di parole.
      Era calda la gonna
      che sfiorava le gambe
      e il mio giorno moriva nel sole.

      Indossando il mio giorno
      Pulisco le mie piume con sapone di nebbia
      sopra lenzuola stese
      su sentieri di nuvole trasgressive ancelle
      orientate al sorgere del giorno.
      
      Sabbia dentro il mio letto
      ruvida pelle
      che occulta sogni e ignora il mio respiro
      e si fa triste il mare che anticipa tempesta.
      
      Anime senza tregua
      rami ad incastro dove si accende il vento
      braccia sterili
      dentro un mondo governo del silenzio.
      
      Sto indossando il mio giorno
      e la mia immagine
      si tesse dentro un abito di seta
      nella sola carezza che si concede il corpo.

    - VETRINA LETTERARIA -

     
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