Poesie di Gemma Bertoncin
Pagine: 67
Prezzo: non indicato
Tel.: 346 2299248
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PROFILO DELL'AUTRICE
GEMMA BERTONCIN, è nata a Vicenza.
Ha studiato alle Regie Scuole Tecniche commerciali. Impiegata come interprete di
francese prima, poi come stenografa e più tardi come operatrice di commutazione
(telefonista scelta) alla Telve-Sip-Telecom, finché giunta alla pensione con 41
anni di servizio si è data alla letteratura scrivendo poesie e racconti.
Attraverso questa sua passione ha conseguito parecchi premi e riconosci-menti,
tanto da ricavarne una mostra personale indetta dal Comune e dalla Casa di
Riposo di cui è ospite da circa nove anni. Fra i premi più importanti che le
sono stati assegnati figurano un 2° e un 3° grado di Viareggio e Pescara, un 1°
Italo-Tedesco di 4° grado del Centro Europeo di Roma e altri premi speciali
sempre a Roma e di 3° grado ancora ad Aosta, La Spezia, Toscana, Cam-pania e
Sicilia, San Bonifacio di Verona, due premi speciali, e altri premi prestigiosi
di cui è orgogliosa. Scrive racconti sui giornali ed è stata intervistata più
volte dai quotidiani. |
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Io credo
La giornata comincia così,
dicendo:
Io credo, o Signore!
Non ho paura, vedi?
Perché io credo in Te!
Il mio cuore
non s’è perduto,
e i miei passi
la Tua strada
non hanno smarrito;
che altro vuoi da me?
Ti assicuro, io credo e crederò
sempre in Te!
Solo fa, o Signore,
che io, riesca a staccarmi
dalle cose del tempo
con ottimismo e preghiera
con gioia e coraggio!
Senza rimpianto del passato
lasciare le mie sofferenze
nel ricordo della mente
per uscire dal campo dell’umanità
indenne e senza macchia
credendo solo, al domani con Te!
Signore, fa che...
Signore, da lassù,
fa che non amiamo
solo noi stessi,
non amiamo soltanto i nostri,
non amiamo solamente...
quelli da noi amati.
Fa che il nostro pensiero
sia agli altri,
amando cioè quelli
che nessuno ama...
Signore, datti pena
per tutti i poveri del mondo
per gli ammalati tutti,
ricorda i tuoi Lebbrosi,
a cui hai sorriso
quando eri su questa Terra,
e che ancora Ti implorano
con le mani senza dita...
e le braccia senza mani...
Datti pena e misericordia
per coloro che oggi,
portano addosso i mali
più dolorosi, ancora mali...
ma dell’ultimo secolo,
e che Tu hai voluto...
per l’ispirazione finale
onde riconoscere Te!
Madonna mia!
Ma dove sei andata, Madonna mia
che qui la Terra è così cambiata?
Nemmeno Tu non ci sei più,
a piangere quaggiù.
Dunque è vero che il Mondo,
anche dove sei nata Tu,
non esiste proprio più.
Il Creatore di tante cose belle
il Diluvio non ha mandato,
ma visto un mondo maciullato,
da guerre, da omicidi, da cose inaudite
che nemmen dal tempo di Caino erano seguite,
allora che cosa mai ha Egli decretato?
Le preghiere tante volte esaudite,
la gente tutta credere non può,
che Tu ascoltarle non voglia più.
Intercedi o Maria, Madonna nostra e anche mia,
torna fra noi ma senza piangere, deh via,
che tanto bene sempre ci hai portato
nel nome di Gesù, il Figlio tanto amato!
Torna sì Maria, non solo qualche volta
ma sempre, nelle famiglie tutte, apri il cuore
e le menti dei figli nostri, salvali dai mali
del mondo d’oggi, sta a loro vicino, fa di essi
dei sudditi angelici che possano riconoscere in Te
la vera Regina Celeste del Cielo e della Terra!
- VETRINA LETTERARIA -
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