Poesie di Fabio Carvelli
   Pagine: 32 
   Prezzo: 5,00 euro
   E-mail: carve81@jympy.it

 

PRESENTAZIONE

Misteriosi sono i percorsi attraverso i quali si germina la poesia, ma, comunque, è una tristezza, una sofferenza, un malessere, un disagio, una disarmonia che la lascia, poi, sbocciare, talvolta esplodere; come acutamente rivelava il nostro critico e narratore ottocentesco Camillo Boito è, infatti, "Il dolore (che) fa il poeta".
Ecco, però, che, quanto più penoso è il conflitto, più lacerante il dissidio, più forte lo scarto tra sogno e realtà, più acuto il travaglio, quanto più penosa, faticosa, insopportabile, appare l’esistenza, avanza la sensibilità (particolare in taluni, pochi, ahimé infelici, eletti); allora, incalzato, pressato dall’urgenza dell’effusione, l’affanno si converte in parola, il dolore soffocato in grido (talvolta pure disperato), l’urlo taciuto in verso, e sgorga la poesia: nasce il poeta!
Nell’opera di esordio del giovane Fabio Carvelli si rivelano già tutti i segni dei travagli che gli si agitano nell’animo, e, sommessamente, quasi con pudore, in punta di piedi (forse non a caso ha intitolato questa silloge, 34 poesie inedite, "In punta di poesia"), umile e consapevole del percorso di ricerca anche stilistica che dovrà maturare, la consegna agli occhi del lettore, attento, avido di sondare, poe-ticamente, il suo animo.
Fabio asserisce: …ma io non sono un poeta, / ma io non sono un musicista, / solo cinico e spietato: / semplici parole che volevano solo farsi ricordare ( "Prove di poetica").
Accogliamo, allora, questa sua affermazione, consideriamo i suoi acerbi componimenti "prove di poetica" (così recita, appunto, il titolo di una sua poesia), slanci emotivi, tentativi di accordare il sentimento all’ espressione lirica, consideriamoli semi lanciati, fiduciosi, al vento.
Naturalmente spereremmo i suoi solo affanni onirici notturni, e gli augureremmo di trovare sempre nuovi motivi per affrontare positivamente i mattini (Poi tutto si placa / surgea il sereno / ogni urlo si tace / e torna il sorriso / ironico sul mio viso: è di nuovo mattino , "È di nuovo mattino"), ma se proprio dovesse, al risveglio, reimbattersi nei vecchi affanni, e se autentica e continua si dimostrasse la necessità di modularli in versi (lasciando germogliare quei semi ed attecchire le radici in profondità, producendo, così, fecondi germogli), di certo non deluderebbe noi, lettori avidi di poesia, che, lieti, ne accoglieremmo i rinnovati frutti.
Francesca Santucci


      Prove di poetica
      Nella mano sinistra il tremore
      e in quell’altra una sigaretta per accompagnare il tepore.
      Lasciar vibrare per un attimo la sensazione,
      un nuovo suono vuole trovare aria da respirare,
      distendersi...
      ma io non sono un poeta,
      ma io non sono un musicista,
      solo cinico e spietato:
      semplici parole che volevano solo farsi ricordare.

      È di nuovo mattino
      Ripercorrerei ogni mio attimo
      goduto, perso o non capito
      lo affronterei come cavalieri fossimo
      in una notte come questa da fallito.
      Ubriaco, turbato, di certo disilluso
      gioventù splendea tu mi hai confuso!
      Lasciandomi amare il tempo e ogni suo pertugio,
      stringendomi il collo col suo cappio e il suo segugio.
      
      Romperei ogni coccio nella sua polvere
      sporca, dorata, semplicemente lagrimata.
      Perderei ogni vizio consueto come fosse il dovere
      in quest’ultima notte dal tuo tetto dimenticata..
      vino come il mio sangue purificato
      malinconica spregiudicatezza tu mi hai felicitato!
      Rendendomi immune da ogni desiderio di pietà
      facendomi piangere per chi falsa la sua moralità.
      
      Poi tutto si placa
      surgea il sereno
      ogni urlo si tace
      e torna il sorriso
      ironico sul mio viso:
      è di nuovo mattino

      Rabbia e noia
      È la rabbia che scorre nel sangue drogato
      e trasforma la noia in un tuono che uccide
      il tuo Dio si ribella col Dio mio privato
      e se urlo per foga è perché penso sbagliato.
      
      Rabbia e Noia a volte si nascondono in Gioia
      ma è apparenza, finzione all’americana
      tuo figlio in realtà non mangia il gelato
      ma allieta le sue sere respirando marjuana.
      
      E anche se cambi o cerchi di migliorare
      è impossibile al giorno d’oggi TU devi lavorare
      ma ora suona il telefono “sarà Dio che vuole?!”
      “mi vuole al suo fianco o mi vuole sputtanare?!”

    - VETRINA LETTERARIA -

     
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