Poesie di Adriana Mondo
   Pagine: 34 
   Prezzo: 5,00 euro
   Tel.: 011 5310297

 

PROFILO DELL'AUTRICE

ADRIANA MONDO è nata a Torino e risiede a Reano (TO).
Si occupa di poesia da parecchi anni.
Ha partecipato e vinto numerosi e prestigiosi premi, e ha ottenuto parecchi consensi critici ai suoi scritti da: Barberi Squarotti (professore dell’Università di Torino), Roberto Carifi (di Crocetti «Poesia») e molti altri.
Figura in moltissime antologie e suoi scritti sono comparsi sulla presti-giosa rivista «Vernice» di Sandro Gros/Pietro di Torino. Ha pubblicato le sillogi: «Poesie» (Centro Studi Kuliscioff - Torino 1987), «Invisibili fili» (Club del Poeta - Massa Carrara 1988), «I preludi» (Centro Studi Cultura e Società - Torino 1990), «Lucori d’ignoto da un estuario» (Firenze Libri - Firenze 1994), «Le stanze oscure» (Personal Edit - Genova 1995), «Lacerazioni» (Edit. Anaphora - Torino 1998), «Con-clave d’amore» (Arte e Poesia “Panis” - Torino 2000), «L’eterno transito» (Quaderno letterario di Pomezia Notizie - Pomezia 2002).


      Eppure nella mente
      Eppure nella mente
      mi trastulla
      lo splendore di erbe selvatiche
      e foglie sgualcite
      tutto un bosco,
      che non risponde se gli parlo
      svanito il canto degli uccelli
      il sonno e la notte
      chiudono impertinenti
      la fiabesca porta della natura.
      Il giorno verrà di nuovo
      dai ciottoli di campo
      dov’era una profonda incisione
      orma di secoli e di passi,
      luce che si espande
      rischiara e vanifica
      la continuità del ritorno.
      Appena un persuasivo colore
      vedrò svanire sulle foglie d’erba.

      Nella brughiera desolata
      Nella brughiera desolata
      un cespo di viole
      e tutta la brughiera
      soavemente olezza.
      L’aria com’è trasparente oggi,
      ed i monti sono così vicini!
      Se io tendo le mani
      forse raggiungo le cime dei pini...
      ma il mio cuore rimane inerte
      eppure la gioia è forse a quattro passi
      lungo il muro che porta alla pietraia,
      laggiù sul lago scie di rame
      appaiono certezza,
      la luna lancerà la sua luce più bella
      su quella riva eccezionale.
      Timoroso ed incerto già comincia l’usignolo il canto,
      quanto è bella la terra in quest’ora solitaria.

      Mattina
      Mattina tersa di alti spazi
      s’indugia ancora un poco
      sul sentiero che si snoda
      a curve a tratti di pietra,
      il cielo si è fatto compatto
      il sole picchia alto,
      sul collo un brivido di sudore,
      ma la spinta verso la sommità
      è pressante; è presente
      come l’aria che sfida stridula.
      Io resto sempre sola sul sentiero:
      non sono fra i primi,
      non sono fra gli ultimi,
      ho un passo che mi porta a metà,
      forse per meditare su quest’ora così completa.

    - VETRINA LETTERARIA -

     
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