Poesie di Mario Verrina
   Pagine: 72 
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PROFILO DELL'AUTORE

MARIO VERRINA è nato a Mandatoriccio (CS) il 23-05-1955 - Dal 1981 vive e lavora a Milano.
Ha partecipato a numerose edizioni del Concorso Internazionale di Poesia A.U.P.I.-Albo Ufficiale Poeti Italiani, classificandosi sempre tra i finalisti. Ha inoltre partecipato al XII Gran Premio Letterario Internazionale «Penna d'Autore» ottenendo il Premio Speciale «Trofeo Penna d'Autore» e l'inserimento delle poesie premiate nel relativo volume. È stato altresì inserito nel primo volume della collana «I Grandi Classici della Poesia Italiana» dedicato al Duecento.
Le sue poesie sono state pubblicate, inoltre, sui volumi «AUPI», su «L'Agenda dei Poeti» (Otma Edizioni), su «L'Antologia del Ricordo» (Associazione Culturale Pragmata).
Anche nel campo della pittura ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti ed i suoi dipinti figurano in numerose riviste e in vari volumi del settore.


      Definizione di poesia
      È il respiro dell’anima, 
      la musica del cuore.
      È un fiume di pianto, 
      un sogno infranto.
      Il dolore senza maschera,
      che non vuol più celare la sua bellezza.
      La gioia che si guarda allo specchio
      per riflettere un raggio di sole.
      È la speranza che cerca la sua luce.
      È l’eco del passato che non muore.
      È la fiamma del presente che sfavilla.
      È un fulmine che irrompe all’improvviso
      e illumina la mente.

      A mia moglie
      Nel tempio immacolato dell’Amore,
      tra campi di giada marezzati e d’oro,
      un angelo incontrai. 
      Negli occhi soavi dalla beltà baciati 
      aveva riposto il cielo la sua luce
      e il mare i suoi colori.
      
      E fu così che l’alma sua gentile 
      s’avvinse alla  mia smarrita e stanca
      e ancor mi siede accanto.
      E non fluisce giorno che cotanto bene
      a me non giunga a rinnovar la speme
      o sera che io non oda il suo respiro
      o notte che non splenda la sua luce
      ad offuscare quella delle stelle.
       
      Con lei per sempre danzerò,
      cingendole i fianchi,
      tra rigogliosi campi dell’amore
      dall’alba al calar del sole…
      e a notte fonda sotto la luna…
      avvinti in un tenero abbraccio,
      noi due per sempre! 

      Cade la pioggia
      Lieve cade la pioggia sulle fronde,
      soave nell’aria il suono s’effonde.
      Soffia il vento tra i petali di rosa
      ed io dico “Ti amo” alla mia sposa.
      
      Scorre il ruscello nella forra d’oro… 
      il murmure sovrano aleggia nella valle.
      “Anch’io ti amo” sussurra il mio tesoro,
      mentre negli occhi brilla la rugiada.
      
      Musica è la pioggia sulle fronde
      ed il ruscello con l’oblioso canto.
      Divina l’armonia che lieve s’effonde
      e stilla nel cuore visioni d’incanto.
      
      E noi danziamo nella selva d’argento:
      siam foglie anche noi, siam figli del vento
      e sono i nostri sogni lassù… nel firmamento.
      
      Danziamo a piedi nudi… 
      al melodioso canto del ruscello,
      saziandoci di baci…
      al delizioso suono della pioggia
      che nell’erba pian piano s’aduna
      e inonda alla mia donna   
      le sue divine perle baciate dalla luna.

    - VETRINA LETTERARIA -

     
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