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È il respiro dell’anima,
la musica del cuore.
È un fiume di pianto,
un sogno infranto.
Il dolore senza maschera,
che non vuol più celare la sua bellezza.
La gioia che si guarda allo specchio
per riflettere un raggio di sole.
È la speranza che cerca la sua luce.
È l’eco del passato che non muore.
È la fiamma del presente che sfavilla.
È un fulmine che irrompe all’improvviso
e illumina la mente.
Nel tempio immacolato dell’Amore,
tra campi di giada marezzati e d’oro,
un angelo incontrai.
Negli occhi soavi dalla beltà baciati
aveva riposto il cielo la sua luce
e il mare i suoi colori.
E fu così che l’alma sua gentile
s’avvinse alla mia smarrita e stanca
e ancor mi siede accanto.
E non fluisce giorno che cotanto bene
a me non giunga a rinnovar la speme
o sera che io non oda il suo respiro
o notte che non splenda la sua luce
ad offuscare quella delle stelle.
Con lei per sempre danzerò,
cingendole i fianchi,
tra rigogliosi campi dell’amore
dall’alba al calar del sole…
e a notte fonda sotto la luna…
avvinti in un tenero abbraccio,
noi due per sempre!
Lieve cade la pioggia sulle fronde,
soave nell’aria il suono s’effonde.
Soffia il vento tra i petali di rosa
ed io dico “Ti amo” alla mia sposa.
Scorre il ruscello nella forra d’oro…
il murmure sovrano aleggia nella valle.
“Anch’io ti amo” sussurra il mio tesoro,
mentre negli occhi brilla la rugiada.
Musica è la pioggia sulle fronde
ed il ruscello con l’oblioso canto.
Divina l’armonia che lieve s’effonde
e stilla nel cuore visioni d’incanto.
E noi danziamo nella selva d’argento:
siam foglie anche noi, siam figli del vento
e sono i nostri sogni lassù… nel firmamento.
Danziamo a piedi nudi…
al melodioso canto del ruscello,
saziandoci di baci…
al delizioso suono della pioggia
che nell’erba pian piano s’aduna
e inonda alla mia donna
le sue divine perle baciate dalla luna.
- VETRINA LETTERARIA -
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