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Sarò là,
dove l’Oceano risale il Fiume
e il silenzio veste il tempo.
Ho visto piangere una bambina,
e un uomo con la
faccia scura che si allontanava.
Sto cercando un amore perduto,
naufragato in un altro mare che ancora non conosco.
Ho visto cadere un muro, ma tante barriere
sono ancora in piedi, e mai cadranno.
A chi ha già gli viene dato,
a chi non ha gli viene tolto.
Ho visto donne e uomini
manifestare per la Pace nel Mondo,
ma le Fabbriche non smettevano di costruire armi,
e chi vuole la guerra se ne sta dietro i paraventi,
mandando gli esaltati a morire,
senza un cuore e un cervello, loro che si vorrebbero
arricchire sulle vite degli altri.
Ama il tuo nemico!
Non è facile, ma si può sempre disertare.
Sto camminando nel Mistico Giardino
e ho udito un uomo piangere e pregare,
un uomo condannato a morte,
perché considerato pericoloso per i potenti,
per coloro che detengono il potere,
coloro che hanno rubato il potere.
Ho udito un uomo gridare alla folla nelle strade:
«Quanti di voi sanno di essere vivi?»
Perché uno deve salvare tutti, e tutti non salvano uno?
Ho visto due vecchi rubare del cibo,
per non morire di fame.
La società li ha abbandonati e ora sono angeli senza ali.
Ho conosciuto giovani di ogni colore,
che manifestavano per un Mondo migliore,
presi a fucilate e costretti al silenzio per sempre.
Ho visto la Terra inghiottita dal Fuoco,
e il Mare aveva grandi mani, e tutto
proprio tutto, era perduto.
Ma in questa sporca e fredda prigione,
cresce ancora un fiore nutrito dal soffio del vento.
Non so dove sarò domani,
ma ora sono qui, dove l’Oceano risale il Fiume.
Vorrei che tu fossi qui.
E saremo qui, come sangue gettato nei solchi.
È lunga la strada che conduce al Lago bianco del Silenzio.
Troveremo, il diavolo, l’angelo, l’usuraio,
il pazzo e il perdente, tutti in fila,
a elemosinare la loro dose di impossibile speranza.
Vorrei che tu fossi qui.
E saremo qui, sotto un cielo rosso
a dividere le ore trascorse e quelle a venire.
Non è facile camminare su una lama tagliente.
Incontreremo il messaggero di pioggia,
il fantasma di Rimbaud e il fuorilegge vagabondo,
tutti in fila che giocano a scacchi,
ma non vogliono essere solo delle pedine
nel gioco dei potenti.
Vorrei che tu fossi qui.
E saremo qui, tra le foreste tristi,
che bruciano e invocano aiuto.
Incontreremo il miserabile, il disertore,
la puttana, e il rifiutato, tutti in fila,
a spezzarsi le catene e a correre liberi.
Vorrei che tu fossi qui, anche se so che non sarebbe
per sempre, ma saremo qui,
sulla stessa barca verso l’ignoto...
«Lacrime, dai tuoi occhi di lupo braccato.
Non sai, se il tuo tempo sta finendo.
Non mi ami e non mi rispetti».
Così disse la Terra all’Uomo.
«Su di te tutta la mia tremenda potenza,
se non inventi un sistema
di vivere migliore,
se non rispetterai i tuoi simili e dissimili.
Se non amerai ogni forma
di esistenza sulla terra, nell’acqua e nell’aria.
Libertà e Giustizia, per un nuovo Mondo.
Pietà e Pace per il prossimo che verrà,
mai più cuori nella polvere,
o il tuo Regno non vedrà,
i cancelli dell’alba».
- VETRINA LETTERARIA -
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