Poesie
di Francesco Celi
Pagine: 37
Prezzo: 8 euro
 


 

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PROFILO DELL'AUTORE

FRANCESCO CELI, nato a Castiglioncello (LI) nel 1941. Vive a Padova.
1985 - PADOVA: pubblica il volume di poesie e fumetti: «La quarta alternativa» (Ed. La Galiverna).
1999 - RIETI: racconti e poesie pubblicati nell’Antologia «Il Tizzone».
2001 - PADOVA: finalista al 4° concorso nazionale Carlo Filosa «La Favola» (Centro Soc. e Cult. Z.I.P.).
2002 - CASTENUOVO DI FARFA (RI): 1° classificato al premio di poesia.
2003 - CATANIA: 4° classificato al Premio Internazionale di poesia «Il Convivio» e pubblicazione di una sua poesia nell’Antologia «Poesia e Prosa».
2004 - PADOVA: 3° classificato sezione poesia al concorso «Maggio Pontelongano». TORINO: pubblicazione di un racconto e di una poesia sulle Antologie del concorso nazionale «Scriviamo un libro insieme» (ALI Penna d’Autore). CODEVIGO (PD): «Incontri d’arte e poesia» pubblicato su Antologia. TORINO: finalista sezione «Poesia Religiosa» (ALI Penna d’Autore). VALLESCROSIA (IM): finalista al Premio «G. Ungaretti». TORINO: 1° classificato al Premio Letterario Internazionale «Trofeo Penna d’Autore» (sezione poesia); 2° posto al concorso nazionale «Scriviamo un libro insieme» (sezione poesia) e al 4° posto (sezione narrativa) - ALI Penna d’Autore.
2005 - PADOVA: poesia pubblicata nell’antologia del Gruppo Letterario «Formica Nera» Poeti Padovani. PADOVA: 3° classificato al concorso Z.I.P. «La Favola» Premio C. Filosa. TORINO: 4° classificato sezione narrativa «Scriviamo un CD insieme» (ALI Penna d’Autore). CODEVIGO (PD): poesia selezionata e pubblicata. CATANIA: selezionato al concorso di poesia «Il Convivio».
2006 - PADOVA: poesia inserita nell’Antologia del Gruppo Letterario «Formica Nera». ROMA: segnalazione di Merito al Premio «Ripa Grande». TORINO: 4° classificato al Premio Letterario Internazionale «Trofeo Penna d’Autore» (sezione poesia religiosa). TERNI: 2° classificato nella sezione racconti e 6° classificato nella sezione poesia al concorso «Logo d’Oro». CODEVIGO (PD): selezionato al concorso «Codevigo Settembrino».
2007 - RIETI: poesie e racconti inserite nell’Antologia semestrale «Il Tizzone». PADOVA: poesia inserita nell’Antologia «Formica Nera». PADOVA: 3° classificato al Premio Filosa «La Favola». TERNI: 6° classif. al Premio Logo d’Oro sezione poesia.
Collabora con il periodico «Il Tizzone» diretto dal prof. A. Arcifa (Rieti).
Accademico de «Il Convivio» di Catania.
Consigliere del Gruppo Letterario «Caffè Pedrocchi» di Padova.


      A piccoli sorsi
      Ogni giorno ch’ero spaventato
      tracannavo tutto
      per colmare il vuoto,
      per ingoiare rabbia,
      per non morir da vivo.
      
      Aspri i sapori
      a fondo mai gustati;
      al posto della testa un girasole,
      ogni scelta sapeva di scommessa,
      solo bestemmie a sconosciuto dio.
      
      Ebbro di niente
      mai s’alzava un canto,
      finché non ne morii
      in uno strano istante
      di ultima follia.
      
      Ora che il palato sa di miele
      gusto a piccoli sorsi il mare,
      il vento, l’erba, l’amore.
      Bisbiglio un lieve canto
      per sorseggiar la vita.

      Ho spento i fuochi
      Non voglio serrare gli occhi
      per rifiutare il giorno
      nella stanza ancora in penombra.
      Dopo notte su ventosa terrazza,
      impastato d’alcool e gin
      mentre il mare frantumava
      lo splendore della luna
      ho sognato semplici versi.
      Là, tra l’agave spinosa
      e lo sterrato di campagna,
      ho ascoltato tristi voci
      dal sapore di tragedia
      che non davano parola
      all’onda, dolce amante,
      per cantare alla sua riva.
      Là sul mare tremolante
      ho brindato ad ogni cosa
      che viveva a me d’intorno:
      ad un cane disperato,
      alle sagome dormienti
      dei guerrieri sulla spiaggia,
      alle barche capovolte,
      alle reti aggrovigliate.
      Poi...
      ho spento tutti i fuochi
      a difesa del mio “io”,
      perché ora i tanti lupi
      non più addentano le notti.

      L'ombra del dubbio
      Mi venne incontro il dubbio e disse:
      “Chi sei tu che sogni
      e nei sogni dipani la matassa...?”
      “Sono uno di quella specie
      che porta il peso di troppe memorie
      e nei sogni più lieve è la fatica...”
      Continuò l’ambigua voce:
      “Come fai a cantare
      tu che cantar non sai...?”
      “Appartengo alla tribù
      che incise ha nel cuore
      le stimmate di cari visi
      e nel canto più facile è il cammino...”
      Ancora l’incerta, oscura voce:
      “Come fai a colorare sogni e canti
      tu che dipingere non sai?”
      “Questo non so – risposi – 
      Grigia era la strada
      e stonati i canti, sempre...
      poi... poi incontrai qualcuno
      che mi vestì d’amore.
      Quando la sua mano
      strinsi tra le mie,
      mai la ritrasse e rise insieme a me.
      Tutto si colorò: cespugli, tronchi,
      gatti, i fogli dei quaderni,
      la sabbia, i miei cassetti,
      il viso di mio padre,
      la foto d’un amico,
      il ciuffo di un bambino”.
      L’oscura ombra del dubbio
      perplessa s’acquietò.
      Non so se mi ha creduto
      ma silente si disperse...

    - VETRINA LETTERARIA -

     
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