Poesie
di Renato Iacomino
Pagine: 126
Prezzo: 15 euro
ISBN 978-88-6170-025-3
 


 

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PROFILO DELL'AUTORE

RENATO IACOMINO è nato a Napoli il 29 agosto 1927.
Laureato in giurisprudenza è stato Dirigente statale e Presidente di Sezione di Commissioni tributarie.
Poeta e scrittore, ha partecipato a numerosi concorsi letterari ottenendo coppe, medaglie, targhe, attestati e menzioni. È stato, inoltre, finalista in vari concorsi.
Sue poesie figurano in numerose pubblicazioni ed antologie di premi.


      Primavera
      E venne il giorno.
      Io restai muto alla porta
      e non vidi
      l’ombra lunga 
      che divideva la luce.
      Non osai parlare
      quando, d’un tratto,
      la porta, stridendo, si chiuse.
      Così seppi che niente,
      più niente restava di ieri
      oltre il muro delle parole.
      Mi veniva soltanto, di lontano,
      l’antica eco d’un pianto
      bambino sul seno
      d’una madre morta.
      Così m’illusi di dimenticare.
      Allora,
      soltanto allora cercai
      di guardare
      e guardarti sorridere.
      Soltanto allora capii
      che se l’inverno è lungo
      e doloroso e piange pioggia
      dagli occhi delle nuvole,
      i fiori e le foglie
      e le rondini
      e il sole
      tu li hai portati negli occhi
      per  donarmeli ancora.
      Io
      t’ho vista così.

      Desiderio
      Invecchiare dolcemente
      col sorriso in fondo al cuore
      mani strette strette assieme
      con un palpito di più.
      
      Hai la neve nei capelli
      ma negli occhi fondi e neri
      leggo tutti i tuoi pensieri
      come sempre hai fatto tu.
      
      Se le rughe han disegnato
      un reticolo d’amore
      sul tuo volto splende ancora
      la divina gioventù.
      
      E ritorna nella sera
      la tua voce che sussurra
      le parole d’ogni giorno
      come allora... Quando fu?   
      
      Le ricordo... E spero solo
      di sentire nei capelli  
      le tue mani mentre dormo
      per non risvegliarmi più.

      Con te
      O muro alto
      coperto di cocci  taglienti,
      o chiuso cancello
      che ruggine rode,
      o ponte crollato
      già verde di muschio,
      ostacoli fragili sono
      se, solo volendo,
      uno sguardo ci unisce.
      
      E crescano fiori o sterpi
      tra i sassi,
      precipiti allegro a valle
      o s’asciughi il torrente,
      percuotano i tetti gli scrosci di pioggia
      o ridano al sole i comignoli spenti
      io dormirò
      su zattera presa nel gorgo
      tra rovi che ardono folli, 
      su neve di monte
      e uscirò indenne
      al sorriso che placa
      il mondo
      che stringo
      nelle braccia.

    - VETRINA LETTERARIA -

     
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