Poesie
di Mario Relandini
Pagine: 55
Prezzo: 5,50 euro
ISBN: 978-88-6170-023-9
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PROFILO DELL'AUTORE
MARIO RELANDINI è nato a Roma il 6 luglio 1935.
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista e collabora attualmente
con quotidiani e riviste.
È stato redattore capo di un quotidiano a diffusione nazionale, direttore di
numerose riviste di politica, economia e costume, coordinatore ed ospite fisso
di trasmissioni in tv private, docente di corsi in giornalismo.
Ha pubblicato alla fine del 2005 «Pater meus» (Editore Il Filo, distributore
Mursia) un racconto - giudicato dalla critica commo-vente e storicamente
interessante - sullo sfondo degli anni scon-volgenti della seconda guerra
mondiale. Racconto che è arrivato tra i finalisti della 14ª edizione del «Premio
Firenze» e della 13ª edizione del Premio Letterario Internazionale «Trofeo Penna
d’Autore» di Torino.
Ha iniziato a scrivere poesie e racconti fin dall’età di sedici anni, ma solo da
due anni è stato affascinato dall’avventura di dare alle stampe le sue opere
vecchie e nuove. |
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Vorrei essere un uccello dalle grandi ali
per poter volare
sopra i tramonti rossi come il sangue
e sopra lo stesso mio pensiero.
Vorrei essere un uccello senza fatica
per poter raggiungere
le albe più rosate
e i sogni più strani del mio cuore.
Vorrei essere un uccello dalla dolce voce
per poter cantare
a più azzurri cieli
e ad anime più semplici.
Vorrei essere un uccello veloce come il vento
per trovare un lido,
chissà dove,
e udire il sussurrio del mare
che dolcemente culla le illusioni.
Ho visto il suo amore
ingiallire,
accartocciarsi,
cadere giù
come una foglia morta
in autunno.
Ho sperato fino all’ultimo
che un colpo tenero di vento
lo risollevasse
e una primavera improvvisa
tornasse a lui
con una nuova linfa.
Ma sperare è vano
contro le impietose leggi
che reggono
l’inesorabile cammino delle stagioni.
E’ stata sempre una festa,
possente albero di ciliege,
spingersi fra i tuoi rami
e raccogliere a piene mani
i tuoi frutti rubino.
Quest’anno, invece, soltanto due.
Appena due piccoli frutti rubino
quasi a vergognarsi
tra il mare verde
delle mille e mille foglie
mosse dai refoli di vento.
Cos’è accaduto,
possente albero di ciliege?
Forse anche tu
sei stanco.
Forse anche tu
non sopporti più
questa terra sempre più arida.
Forse anche tu
hai voglia di morire,
possente albero di ciliege.
- VETRINA LETTERARIA -
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