Stefano Antonio Masci

Poesie
di Stefano Antonio Masci
Pagine: 46
Prezzo: 5,00 euro
ISBN 978-88-6170-047-5

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Stefano Antonio Masci è nato a Terracina (LT) l’11 giugno 1962.
Vive e lavora a Napoli.
Laureato in Scienze economiche e bancarie all'Università degli Studi di Siena, nel 1989.
Master alla Luiss scuola di management nel 2004.
Manager e dirigente di aziende nazionali e private, sviluppando una formazione poliedrica, oggi svolge l'attività di imprenditore nel campo artistico.
Appassionato di filosofia (i Greci, Heidegger, Gadamer, Derrida, Camus, Severino), poesia (Petrarca, Leopardi, Holderlin, Ungaretti, Montale, Poe, Neruda, Garcia Lorca), arte contemporanea (Pollock, Fontana, Burri, Hartung, Arman) ed estetica (dandismo).
Selezionato tra i vincitori di una raccolta di poesie «È tempo di poesia» editore Pagine s.r.l Roma 2000. Finalista al Teatro Euclide di Roma con la poesia «Esserci».
È la prima volta che pubblica una raccolta di poesie, e dichiara:
«La vera poesia nasce dal dolore del mondo».
«Nella scrittura poetica l'essenza del mio essere si svela».
Il suo motto è: «C'è sempre una virtù migliore di quella che si possiede».

Pensieri vaghi del passato presente aleggiavano in un fluire non voluto. Un mondo di urla sorde ghermirono funesto il mio animo. Nel divenire solitario e solo annunciavi attese di assurde speranze caduche. La voce roca rinviava momenti lieti di lontana memoria. Il tuo attimo color buco era l’eterno senza speme. Sentivi il nostro non sentire come segnali intermittenti di alfabeti diversi in un mondo inumano di linguaggi senza etere. Erranti i nostri sentieri… ma il tuo è nel tempo Di Gloria!

Non so... credo nell’imponderabile sentire di un qualcosa nelle quiete silenziosa. Attendere nella prossimità dell’ascolto una parola muta che non trova nome. Fermo nella contrada distesa il vuoto calmo acquieta una volontà inarrivabile di questo silenzio solenne.

Una rosa rossa posi nel tuo luogo di pace. Ore di pensieri dialoganti interrotti da un lume acceso e da due amiche incontrate nella compassione reciproca, leste a destarmi la vita. I raggi di sole sul fresco nastro violaceo ciondolante, creavano ombre sul tuo nome altisonante. La brezza mattutina soffiò improvvisa sulle parole da me scritte nell’istante… Percepii qualcosa di ineffabile nella radura del mio essere... … Colsi sporadiche presenze di Te!... Mi avviai mesto nel viale dei cipressi…. un labile sorriso interiore mi seguì...