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Dolce è il ricordo di mia nonna.
Piccoli occhi nel viso scarno
brillanti come scintille,
candidi capelli raccolti sulla nuca,
le mani rugose stanche
di rigirare l’avara terra,
il passo fatto incerto
dai troppi stenti.
Dolce è il ricordo di mia nonna.
Seduta accanto al fuoco
Il volto sereno e le mani
intente a lavorare la lana.
Il letto nella stanza fredda
a ritemprare le fatiche quotidiane.
E prima che arrivi il sonno,
io accanto a lei con i sogni da
adolescente e la mia vita da vivere,
lei con la sua già vissuta.
a raccontare vecchie storie
di guerra, di morte, di miseria
e di amati figli lontani.
Dolce è il ricordo di mia nonna,
ed il rimpianto ora che non c’è più,
adesso che ho vissuto anch’io,
avrei altre storie da raccontare
e un altro abbraccio da dare
ma piano… solo un sussurro
per non svegliare il suo ultimo sonno
È quando la tristezza invade la mente
che si può osare entrare
negli altrui pensieri
e lampi improvvisi si accendono
lucciole nel buio
dai pallidi bagliori.
Mani invisibili a chiedere parole
mani generose a donare speranza,
a cullare un sogno o un’illusione.
Parole che accarezzano e riscaldano
più di mille mani
che toccano e dimenticano…
Consolazione di un attimo
e di tutti quelli a venire.
Sorrisi lontani nascosti in una voce.
Voce buona e tranquilla di un amico,
che toglie la distanza
e avvicina i cuori.
Apro la porta ai
magici riti dell’amore…
a sconfiggere
l’indifferenza dei
sentimenti spenti.
Mi lascio esplodere… annientare
per poi rivivere…
Non sarà mai vuota la memoria
di carezze e di occhi che brillano.
ti riprendo nei ricordi…
Accade ogni giorno…
al levar del sole.
- VETRINA LETTERARIA -
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