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Ho sognato il mare
ho sentito la sua voce
che chiamava il mio nome.
Mi diceva...
vieni,
avvicinati,
lasciati accarezzare
non aver paura,
mentre sentivo...
i rumori dei miei passi.
Vedevo volare
granelli di sabbia
granelli...
che venivano verso di me
mentre il vento...
mi avvolgeva
nel suo tiepido soffio,
sospingendomi verso il mare.
Ove la sua voce
si faceva sentire,
urlando...
Ancora una volta il mio nome.
Ho sentito...
i miei piedi inumidirsi,
non mi rendevo conto
che le sue acque
mi avvolgevano
come carezze rubate.
Era nascosta nel canneto
la donna
che non si aspetta niente,
né vita eterna
né profezie
né riverenze,
la donna
che non si stanca
di prendere nota,
sotto la pioggia incessante
o sotto il sole afoso
che ti lascia...
senza respiro.
Quel tratto deserto
ove nessuno
siede sullo scoglio
a guardare il mare,
ove ella all’improvviso
era lì
con i suoi lunghi capelli
scompigliati dal vento,
mentre il mare
assume variegature particolari
ove la superficie s’increspava
in piccole onde
come stesse rabbrividendo.
Era il mare
il mare
di settembre.
- VETRINA LETTERARIA -
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