|
Povertà ricca di sogni
che abbracciavi
i miei anni più acerbi.
Povertà fatta di tesori
senza valore, divisi con chi
mi era amico...
Lunghe serate trascorse
a parlar di arte e di cultura,
a far qualche acquerello,
a recitar qualcosa
per far addormentare
i più piccini...
Passeggiate fra i monti,
colme di gioia e canti,
preghiere al capitello
che la vetta vegliava.
Amicizie profonde,
nate scoprendo il mondo...
Quanto vorrei tornare
ai bei giorni passati,
all’armonia di allora.
Nell’abbondanza di oggi,
nell’egoismo che oscura, talvolta,
i miei giorni borghesi,
mi ritrovo a desiderarti,
mia ricca povertà.
Tutto,
attorno a me,
si spezza.
Sfumano
le immagini
del mio mondo:
ecco,
son solo ombre.
La disperazione
esplode,
mi trascina
nell’abisso
della malinconia.
La vita mi sorrideva,
allora.
Suoni, fragranze,
giochi di bimbi,
amicizie e amori.
Era caldo
l’abbraccio del sole,
amica,
mi consolava la notte.
Ed io,
colma di speranze,
percorrevo il mondo.
E poi,
la fine...
Rimpianto e rabbia
hanno imprigionato
la mia mente,
la tristezza
mi rende ingrata
e amara.
Nel mio mondo,
teatro di carta dipinta,
la scena è cambiata
e io recito,
rassegnata,
la tragedia dell’uomo.
© Copyright by: 1998
- PAGINA PRECEDENTE -
HOME PAGE
|
|